Un intervento che aveva incontrato reazioni positive sul popolo della rete e non solo.
Ora, a sostegno di quella azione, il gruppo social “Il Fuori Coro”, ufficiali e appartenenti alla polizia locale di diversi comuni d’Italia (uniti dall’intento di vedere approvata la riforma della polizia locale), arriva una lettera per sottolineare il gesto, ma anche di evidenziare che la cosa per coloro che operano sul territorio (la polizia locale) il gesto di aiuto di solidarietà non genera “nessuna meraviglia”.
La lettera (oltre che alla stampa) è stata inviata al sindaco di Tortoreto (Domenico Piccioni), al comandante della polizia locale (Sabrina Polletta) e al Presidente Vicario della Regione, Giovanni Lolli
LA LETTERA
NESSUNA MERAVIGLIA
Ogniqualvolta siamo davanti a qualcosa di inatteso, proviamo senza dubbio un senso di grande meraviglia o di incredulità. Questa meraviglia, spesso, si palesa anche quando crollano miti che sembrava avessero granitica solidità e certezza e quando vediamo sfatati luoghi comuni che in quanto comuni diamo per scontati. Ma come ci ricorda un ineluttabile assioma Vichiano, che recita “la maraviglia è figliuola dell’ignoranza”, ignorare certe cose per volontà o per errore, può rendere la verità, una volta svelata, più o meno dolce od amara, a seconda di quei famosi luoghi comuni testé citati.
Perché questo prologo a sfondo un po’ sociologico ed un po’ etico? Perché quanto accaduto a Tortoreto, episodio che a qualcuno può suscitar quella meraviglia di cui sopra, è solo uno dei tanti e quotidiani gesti di umana e comprensibile solidarietà che ogni forza di polizia ed in questo caso la Polizia Locale, prodiga alla cittadinanza ed alla comunità tutta.
Ma, in che modo si manifesta questa prodigalità che sembra passare inosservata o sotto tono? Forse è doveroso ricordare ai “non addetti ai lavori” che avranno la bontà e cortesia di leggere questo nostro breve pensiero, che la Polizia Locale quotidianamente si interfaccia con il cittadino ed i suoi problemi che vanno dalla semplice segnalazione per la buca in strada fino agli interventi anticrimine, antidroga ed antidegrado sociale od ambientale sia esso doloso o dettato da condizioni più o meno casuali.
A Tortoreto, in terra d’Abruzzo, i colleghi hanno dato un’altra prova tangibile ed al di là di ogni dubbio, di quale sia la funzione, la figura e l’inclinazione della Polizia Locale. In questo Comune del Teramano, infatti, i colleghi hanno portato aiuto “spirituale” e materiale ad un uomo, un 40enne di Treviso che in serie difficoltà personali ed economiche, dormiva all’addiaccio e senza possibilità di nutrirsi mentre tentava di ritornare alla sua casa in Veneto.
I colleghi, vista la situazione, hanno sostenuto e rifocillato questo sfortunato 40enne, raccogliendo anche una somma che facesse da viatico allo stesso che, come almanaccano le cronache, incredulo, ha ringraziato riprendendo il viaggio di ritorno a casa. Incredulo perché forse, anche questo trevigiano, aveva l’idea dei “vigili” come di figure fastidiose, inutili, tutte “codici e distintivo” volendo parafrasare una nota battuta da film di De Niro.
Purtroppo, questo tipo di mentalità, questo tipo di concezione, è uno dei luoghi comuni tanto più stereotipati quanto più infondati ed a ben vedere assurdi. Il perché è facilmente riconducibile al fatto che l’Agente di Polizia Locale è visto nella figura intransigente ed arcigna del gabelliere del Comune, del “falco” demandato a fare cassa senza invece riflettere sul fatto che una persona in divisa, svolge un lavoro di utilità pubblica perché preposto, tra le altre cose, a far rispettare la Legge e la Legge, è uno dei fondamentali principi della società che voglia dirsi civile.
I colleghi di Tortoreto, non sfuggono a questo paradigma ed il fatto che abbiano voluto fare questo atto di tangibile solidarietà non fa altro che dare lustro ad un blasone già ricco di esperienze, professionalità, spirito di sacrificio anche estremo, estremo come il caso del nostro fratello Michele Liguori insegna e porta ad esempio, spirito di colleganza ed umanità; tanta umanità che non si risolve soltanto in una colletta per una persona poco abbiente ma si esterna tutti i giorni tra la gente anche tra quella che pretende di spiegarci il nostro lavoro e quella che lo denigra fino a dimostrarlo con la violenza o con le contumelie.
I colleghi di Tortoreto hanno dimostrato ancora una volta ed ancora agli scettici, quanto grande sia il cuore che batte sotto una divisa della Polizia Locale; scettici che saranno rimasti magari sorpresi, per noi invece, nessuna meraviglia: questa è la Polizia Locale, questi siamo noi!
Bravi dunque colleghi, avete dato un’altra grande lezione, a tanti.
IL FUORI CORO