Lo hanno confermato fonti della Farnesina, dopo che in mattinata Alfano aveva preannunciato all’ANSA di voler parlare della questione con il governo thailandese “con tutta la chiarezza che il caso merita e tutto il rispetto per l’altrui sovranità”.
Denis Cavatassi, imprenditore 50enne di Tortoreto, danni trapiantato in Thailandia, è stato condannato in primo grado nel dicembre 2015 assieme a tre thailandesi che hanno confessato di essere stati coinvolti nella pianificazione ed esecuzione materiale dell’agguato contro Luciano Butti a Phuket il 15 marzo 2011, quando il socio di Cavatassi in diverse attività di ristorazione era stato freddato da quattro colpi d’arma da fuoco mentre era a bordo di uno scooter.
La pena di morte nei suoi confronti è stata confermata in secondo grado nel novembre 2016, nonostante la pressione diplomatica esercitata dall’Italia.
Dato che dal 2009 in Thailandia vige una moratoria sulle esecuzioni capitali, è comunque probabile che la sentenza venga commutata. Nel frattempo è ancora pendente un ricorso dei legali alla Corte Suprema.