Tortoreto. Una revisione dell’impianto tributario per l’anno in corso e mettere sul campo tutte le misure utili per scongiurare in alcuni casi anche la chiusura aziendale.
La recente approvazione, da parte della giunta comunale di Tortoreto, del bilancio di previsione con la relativa applicazione delle varie gabelle a gettito locale non sembra trovare in sintonia gli operatori turistici. In una nota trasmessa al sindaco e agli amministratori, le due associazioni di categoria (Associazione Albergatori e BalneaTor) pongono una serie di riflessioni e di spunti di condivisione per l’emergenza Covid19, che allo stato attuale mette a rischio non soltanto la stagione turistica, calendario alla mano alle porte, ma anche la sopravviveva di una serie di imprese del comparto.
Un segmento, quello turistico, che a Tortoreto da anni brilla per presenze e numero di addetti, tra imprese e lavoratori. “Comprendiamo le ragioni di carattere amministrativo”, sottolineano i presidenti delle due associazioni a nome dell’intera categoria, “tuttavia l’emergenza dettata dall’attuale crisi Covid19 impone delle considerazioni urgenti e non più differibili a tutela degli investimenti di decine di famiglie e imprese del luogo che gravitano attorno al comparto turistico. La nostra erogazione di servizi non è diminuita negli ultimi tempi, bensì azzerata e fare previsioni nel breve termine, come emerso anche nell’ultima assise del Comitato Turistico, è, allo stato attuale, quantomeno azzardato”.
Le richieste. Associazione Albergatori e BalneaTor, se da un lato guardano ai prossimi mesi con molta diffidenza, chiedono all’amministrazione comunale delle risposte certe e chiare. E nel caso di specie, in materia di imposte comunali, la considerazione che emerge è quella di una mancata concertazione preventiva.
“Un confronto con le categorie”, si legge nella lettera, ” avrebbe fatto emergere l’impossibilità o la gravissima difficoltà nell’adempiere, nell’immediato, alle scadenze dell’Imu del 16 giugno e della Tari del 30 giugno e la criticità nel far fronte alle scadenze annuali di tutte le imposte e delle concessioni demaniali”.
In pratica, la richiesta è di rivedere l’intero impianto di tributi per la categoria turistica, senza polemiche, ma con l’obiettivo di individuare assieme una via d’uscita.