Ma sul piano penale le accuse di peculato erano rimaste in piedi e nei suoi confronti la pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 2 anni e 8 mesi e alla confisca dei beni a suo tempo sequestrati.
Nel giudizio abbreviato, però, è arrivata l’assoluzione perchè il fatto non costituisce reato.
La vicenda, arcinota, è quella dei buoni pasto al Comune di Tortoreto, venduti per anni attraverso gli esercizi commerciali. E l’imputato che, dopo alcuni anni di autentico calvario, ha dimostrato la sua estraneità agli addebiti mossi è Emiliano Guercioni. L’ex gestore di un punto vendita di libri, infatti, oggi è stato assolto nel giudizio abbreviato dinanzi al gup Roberto Veneziano perché “il fatto non costituisce reato”.
Per conoscere le motivazioni della sentenza di assoluzione bisognerà che la stessa venga depositata, ma il passaggio giudiziario di oggi chiude, sotto ogni aspetto, il coinvolgimento dell’esercente in una vicenda che aveva creato, a livello cittadino, discussioni e polemiche.
I presunti ammanchi sulla restituzione delle somme incassate, per conto del Comune, dei buoni pasto per la mensa scolastica, avevano aperto la strada all’apertura di un’inchiesta, dopo la denuncia del sindaco Domenico Piccioni. Sul piano strettamente contabile, infatti, la situazione era stata già definita. Il Comune lamentava da Guercioni la restituzione di circa 40mila euro, ma in realtà nella prassi consolidata di compensare gli incassi dei buoni pasto con i soldi che il Comune versa ai gestori per la vendita dei libri di testo, era l’esercente a dover avere una somma di poco inferiore ai 3mila euro.
Il legale di Guercioni, l’avvocato Gianni Falconi ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato che si è concluso con l’assoluzione in quanto il fatto non costituisce reato. In un diverso procedimento, invece, l’altro esercente coinvolto nella vicenda ha patteggiato.
La magistratura ha restituito a Emiliano Guercioni onorabilità e prestigio”, commenta l’avvocato Gianni Falconi. “La forte commozione alla notizia dell’assoluzione ha segnato per lui la fine di un incubo e l’inizio di una vita nuova”. Lo stesso Guercioni fa sapere che vorrebbe le scuse pubbliche del sindaco, per l’accaduto, in consiglio comunale.