Teramo. Una corona di fiori per ricordare le vittime della strage di Nassirya. Questa mattina, alle 9,30 il Sindaco Gianguido D’Alberto e il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Emanuele Pipola, hanno deposto il simbolico omaggio ai piedi del monumento ai Caduti di Nassirya, nei giardini Marcozzi di piazza Garibaldi, in occasione del 17° anniversario dell’attentato alla base italiana in Iraq nel quale nel 2003 persero la vita 17 militari e 2 civili. La cerimonia si è svolta in forma ridotta, nel rispetto delle disposizioni per la prevenzione del contagio da Covid-19.
Il Sindaco Gianguido D’Alberto dichiara: “Il sacrificio dei carabinieri che così profondamente segnò la coscienza di tutti gli italiani, viene ricordato oggi come l’esempio più alto di dedizione, responsabilità, amore e senso di appartenenza alla Patria. Un sacrificio che riassume i valori che sono il cuore delle nostre forze armate, ed in particolare dei Carabinieri. La città di Teramo ha voluto realizzare questo monumento così pieno di suggestione e significati simbolici, per favorire un costante sentimento di riconoscenza, una incessante attività di memoria, una inesauribile fonte di riflessione. E’ qui, che torna alla memoria e al ricordo quella pagina così terribile che, però, ci mostra quanto è alto il servizio che tanti giovani offrono. Come fanno, su un versante sicuramente diverso, anche in questo momento così difficile per tutti come l’attuale, prestando competenza, professionalità e umanità al servizio di tutti noi. C’è un’unica parola che possiamo usare per i ragazzi di Nassirya e che continuiamo a ripetere oggi per tutti i carabinieri: grazie!”
Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Teramo, Col. Pipola ha ringraziato vivamente il Sindaco D’Alberto e l’Amministrazione Comunale per la sensibilità dimostrata nell’aver voluto celebrare, con un atto dall’alto valore simbolico, la ricorrenza della 12^ Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, istituita con la legge 162/2009. “È in questo quadro” – ha evidenziato l’Ufficiale – che il 12 novembre vengono commemorati con grande commozione anche i nostri connazionali (dodici Carabinieri, cinque militari dell’Esercito e due civili), che diciassette anni or sono sacrificarono le loro vite a Nassiriya nell’adempimento del dovere”.
L’opera, nella sua concezione, ricalca il significato che l’ha ispirata. La scultura, scolpita interamente a mano, e stata ricavata da un unico blocco di pietra chiara, è sensibile alla luce, e cattura lo sguardo attivando la memoria e la riflessione. La figura stilizzata, emerge dal basamento e simboleggia, con la proiezione dei tratti e con una particolarissima potenza interiore, tutte le forze militari e le presenze civili cadute in missione di pace, il loro valore e il loro altruismo. Il cerchio che costituisce il basamento rappresenta l’unione dell’inizio e della fine, è il simbolo dell’infinito, dell’eternità e quindi della perfezione; l’essenza di una umanità sospesa tra Terra e Cielo. Il sistema di illuminazione impiantato nel basamento, consiste in una “costellazione” con 19 punti luce, tanti quante sono state le vittime dell’attentato. È il segno della presenza eterna dei caduti nella memoria, per non dimenticare e per riflettere. La scultura trova posto in una delle aiuole dei Giardini Marcozzi, rispettando i camminamenti e le alberature esistenti. Il posizionamento è stato pensato con la finalità di dare una maggiore espressività al contesto urbano e sottolineare il valore del monumento commemorativo.