Pescara. “Le vendite sono crollate fino all’80% rispetto all’anno scorso e rischiamo seriamente che, nella nostra provincia, un quarto delle imprese del settore abbigliamento e calzature chiudano entro fine anno, con gravi ripercussioni anche sull’occupazione locale. La chiusura dei pubblici esercizi, con il venir meno delle occasioni sociali di incontro, la ripresa forte dello smart working e l’ipotesi di nuovi lockdown hanno paralizzato le vendite. Se a questo si aggiunge il timore per il futuro, si capisce come uno dei primi settori di consumo sacrificati sia il nostro”.
E’ il grido di allarme lanciato da Enzo D’Ottaviantonio, presidente di Federmoda-Confcommercio Pescara, che rappresenta le imprese del commercio al dettaglio e all’ingrosso di abbigliamento, calzature e pelletterie.
“Il nostro comparto vive di stagionalità e sta perdendo tutte le vendite dell’autunno/inverno in un momento che è il più importante dell’anno”, afferma D’Ottaviantonio, “La crisi si fa ogni giorno più pesante, eppure siamo esclusi da ogni forma di indennizzo. Servono ristori congrui anche nelle aree arancioni in quanto, con la chiusura dei pubblici esercizi, pochissimi decidono di uscire per acquisti e spesso stiamo in negozio solo nella speranza che arrivi qualche cliente affezionato”.