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Teramo, disabili senza posti auto a Colleatterrato: “Comune e Ater non ci rispondono”

“La storia di via Spataro n. 10 a Colleatterrato Alto è una triste storia, una storia di persone diversamente abili costrette a vivere con enormi disagi e difficoltà nelle palazzine ATER”. A raccontarla sono Claudio Valleriani e Giuliano Lucenti, ex Presidente Coordinamento Comitati di Quartiere di Teramo.

“Le difficoltà e i disagi per loro e per i familiari che li assistono risiedono nella mancanza di stalli auto a loro riservati, nella esistenza di barriere architettoniche che l’ATER , proprietaria degli alloggi, non ha rimosso e che non consentono un agevole accesso alle loro abitazioni  per chi, purtroppo, si trova relegato su di una sedia a rotelle e ha gravi problemi a deambulare. Nella palazzina ATER di via Spataro 10, nonostante i ripetuti appelli, l’ultimo in ordine di tempo protocollato in data 4 febbraio al Comune di Teramo, ad oggi, alcuno si è interessato fattivamente della problematica. Il Sig. Claudio Valleriani,  pertanto, sono anni che deve accompagnare la moglie in carrozzina lungo la strada per circa 300 metri dalla propria abitazione perché non ha uno stallo auto a lei riservato e gli altri liberi vengono tutti sistematicamente occupati. Sono anni che dinanzi l’ingresso della palazzina ATER 10, in cui risiede, il Sig. Valleriani deve sollevare la carrozzina con sua moglie a bordo, in quanto lo stabile è dotato solo di scale, mancando uno scivolo di accesso per persone affette da disabilità. Nella palazzina ATER di via Spataro n. 10 a Colleatterrato Alto vivono 3 persone diversamente abili che patiscono i disagi e le difficoltà sopra evidenziate in un silenzio assordante delle istituzioni. Si auspica, che a seguito di questa ulteriore segnalazione, un pronto intervento del Comune di Teramo, già più volte sollecitato sulla vicenda, ma anche della stessa ATER nel porre rimedio alle difficoltà e ai disagi sopra lamentati mediante l’abolizione delle barriere architettoniche ancora esistenti negli alloggi di edilizia popolare”.