Nel corso della mattinata invece sono stati dati alcuni dettagli in merito alla riapertura, avvenuta anche grazie all’aiuto di enti e privati. L’amministrazione comunale nel mentre ha stanziato una somma sufficiente per i servizi di base del museo (65 mila euro per il 2019 e 80 mila per il 2020) in attesa del bando anche per scegliere il direttore.
Ha affermato così il sindaco D’Alberto: “Oggi è un giorno importante perché restituiamo alla città un punto di riferimento per la rinascita del polo museale. Stiamo investendo sulla cultura anche per poter arrivare a ripresentare la candidatura di Teramo come capitale della cultura”.
La collezione civica nacque nel 1869 per dare ricovero alle opere provenienti dagli edifici di culto chiusi mentre nel 1895 si inaugurò il museo civico in corso San Giorgio e che dal 1923 si trova nella palazzina nei giardini comunali di viale Bovio.
“Da quel momento tanto è passato – ha commentato l’assessore Ponziani – Le istituzioni museali sono diverse e i cittadini sono invitati a partecipare per rendere la pinacoteca un luogo di vivacità culturale da sfruttare fino in fondo. E’ stata parzialmente allestita anche grazie alla passione di tante figure competenti: la Madonna col melograno di Campli ad esempio è stata recuperata il 6 dicembre in un deposito della soprintendenza”.
Una nota viene anche dallo storico dell’arte Papetti che ha svolto il lavoro di selezione delle opere, anche a seconda del loro stato di conservazione. ” L’esposizione parte dalla metà del 1400 fino alla fine del secolo scorso: da Giacomo da Campli si passa ad artisti della scuola pittorica napoletana, da una selezione di sculture di Raffaello Pagliaccetti fino ai i maestri del Novecento e i pittori più vicini a noi, Montauti e Melarangelo”.
ANDREA URSINI