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Teramo, Alessandrini-Marino: lettera di protesta di famiglie e docenti

Teramo. Il Comitato docenti, studenti e genitori dell’Alessandrini-Marino scrive una lettera di protesta. L’edilizia scolastica insufficiente è il tema per cui questa organizzazione si è fatta sentire.

Classi sparpagliate in diverse sedi e studenti che cambiano destinazione giorno per giorno. Il Comitato scrive una lettera di protesta ed esprime un parere su come andrebbe gestita la situazione in maniera egregia.

“L’Amministrazione Provinciale – si egge nella lettera del Comitato – non può sfuggire alla responsabilità di provvedere all’edilizia scolastica delle scuole superiori e, se non vuol bruciarsi le dita per il cerino acceso del caso Marino, deve saper correre nella giusta direzione, senza i tentennamenti che aggraverebbero la situazione: per questo è stata organizzata una task force sui locali scolastici, già operativa presso l’Ufficio Tecnico di via Capuani.

Riepiloghiamo. Nella città di Teramo l’istituto professionale Marino ha le aule
inagibili in seguito al terremoto del 2016, ma i suoi laboratori ben organizzati e
funzionanti, sono però in via San Marino, per cui gli studenti anche quest’anno
scolastico potranno apprendere gl’insegnamenti laboratoriali solo parzialmente perché impediti dal recarvisi in quanto le classi sono dislocate in aule all’altro capo della città.

L’ipotesi, a pochi giorni dalla prima campanella, di trasferirne ulteriori sei
al Pascal è stata respinta con professori, studenti e genitori che hanno manifestato la loro delusione lo scorso venerdì 3 settembre sotto i balconi provinciali.

Dal dibattito che si è acceso con la significativa conferenza di martedì 7 scorso, è prevalsa la considerazione che nelle adiacenze dei laboratori didattici, in via Sturzo, c’è l’edificio che ha ospitato il liceo scientifico – ora trasferito all’ex Comi in viale Bovio – dove però, con tre altri corsi, permane ancora la segreteria.

La nota situazione è stata stranamente rivendicata, nonostante sia inefficiente e inutilmente costosa. Per questo è stata oggetto di una riflessione da cui è emersa l’idea progettuale di ultimare il trasferimento di questa segreteria coi suoi archivi, nella ristrutturata sede di viale Bovio, esattamente nell’ex appartamento della famiglia del custode del Comi che, per giunta, gode anche di un ingresso autonomo da via De Vincentiis, utilissimo in questo periodo di percorsi di sicurezza e da dove è agevole raggiungere i sotterranei che
ospiterebbero gli archivi del liceo.

A questo punto, approntare aule dell’istituto di via Sturzo per le classi del
professionale Marino sarebbe lavoro di poche settimane: di qui la trasformazione dell’idea in progetto, esecutivo entro i prossimi giorni, che permetterà al consigliere delegato all’edilizia scolastica, Luca Frangioni di recuperare parte del tempo perduto.

Tanto più che presso l’Ufficio Tecnico, il geometra che, giovane, ha abitato per molti anni l’appartamento della famiglia del custode del Comi, si già messo a disposizione dell’ingegnere dirigente Francesco Ranieri, per agevolare con la sua conoscenza del posto, il trasferimento della segreteria del liceo scientifico e del suo archivio nella nuova sede ristrutturata, dov’è già la presidenza e larga parte delle classi.

Questa soluzione, ragionata da chi è di mestiere con planimetrie alla mano, è
soggetta, sia chiaro, a due eventuali difficoltà intraviste nei giorni scorsi, da non tacere:

a) che la Provincia di Teramo assuma l’andatura del gambero impaurito, compia insomma un balzo indietro e se ne stia ferma, lasciando correre il tempo senza realizzare il progetto con determinazione;

b) che il responsabile dell’Ufficio Scolastico Provinciale difetti nell’opera di coordinare e orientare i dirigenti delle
scuole superiori teramane per le scelte di utilizzo di aule liberate e predisposte con
competente slancio dai tecnici provinciali.”

Damiano Mazzoni

Ciao! Benvenuto/a nella mia carrellata di articoli e grazie per la lettura. Sono un giornalista ma preferisco presentarmi come un semplice ragazzo con la passione per il calcio. Il mio sogno? Diventare un telecronista sportivo. Scrivo (qui) e commento (in radio) i match del calcio dilettantistico abruzzese. Faccio tutto ciò da quattro anni e intanto mi sono laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo.