L’animale sarebbe morto da tempo a giudicare dal ventre gonfio ma sul suo corpo nessuna ferita che possa far pensare ad un incidente. Secondo quanto appreso, la causa più accettabile è quella secondo cui il delfino sarebbe soffocato, dopo aver ingerito una busta di plastica.
Aggiornamento dalla pagina Facebook del Centro Studi Cetacei di Pescara. “Attivate le procedure previste dalla rete regionale per gli spiaggiamenti, questa mattina i volontari del CSC hanno raggiunto il luogo della segnalazione per eseguire i rilievi biometrici. Quindi è intervenuto il personale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise che ha provveduto ad eseguire in loco la necroscopia. Si tratta di un esemplare di tursiope femmina, adulto, lungo circa 2,5 metri”.
A confutare quanto era stato appreso sulle cause della sua morte, smentiscono: “L’animale non è morto per soffocamento dovuto ad una busta di plastica. La necroscopia ha invece evidenziato la presenza di un grosso pezzo di rete da pesca nell’apparato digerente, che ha presumibilmente causato il decesso del tursiope. L’IZSAM condurrà inoltre analisi di laboratorio su campioni prelevati dall’animale per verificare la presenza di patologie concomitanti”.
(Fonte foto: gruppo Facebook Silvi nell’Anima)