E’ un sequestro significativo quello effettuato, nel contesto di un controllo dedicato, da parte della guardia di finanza di Nereto.
I militari delle fiamme gialle, nel territorio di Sant’Egidio alla Vibrata hanno fermato e controllato un autocarro carico di cavi di rame. Trasporto che, però, non era accompagnato dal cosiddetto documento di viaggio, il bollettario, che non è stato ovviamente esibito dal conducente del mezzo.
I rifiuti metallici, si è scoperto poco dopo, erano stati prelevati da un vicino deposito, risultato dai primi riscontri non autorizzato in quanto non iscritto all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, i militari operanti hanno proseguito gli accertamenti dove è emerso che anche il responsabile dell’attività – in mancanza del previsto “registro di carico e scarico rifiuti” – non è stato in grado di dimostrare la legittima provenienza del rame.
Il prezioso materiale (chiamato anche “oro rosso”) è stato ovviamente sequestrato, mentre i finanzieri hanno denunciato all’autorità giudiziaria il – individuato nel titolare di ditta individuale esercente l’attività di “raccolta e commercio ambulante di rottami di ferro e altro materiale” – per incauto acquisto (art. 712 del C.P.) e per attività di gestione rifiuti in assenza delle prescritte autorizzazioni (art. 256, comma 2, del Codice dell’ambiente).
Il fenomeno criminale dei furti di rame colpisce società operanti nel settore dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni, e anche aziende elettrotecniche e elettroniche attive nella produzione e nell’utilizzazione di beni prodotti con l’impiego di tale metallo. Questi furti, oltre a provocare l’interruzione di pubblici servizi essenziali con ripercussioni di natura economica e sociale di particolare rilievo, possono avere conseguenze per quanto riguarda la sicurezza e l’ordine pubblico.