“Si fa ancora più fatica a comprendere la scelta”, rileva Ciancaione, “perché sono le famiglie a generare ricchezza sul territorio, lavorando sia come dipendenti sia come impresa. Oltretutto ci sarebbe stata l’opportunità di garantire queste agevolazioni, avendo a disposizione oltre 200mila euro non spesi lo scorso anno ed accantonati per legge con destinazione vincolata nell’Avanzo di amministrazione.
“Anche sull’autosmaltimento, oggi criticato dalla maggioranza, voglio ricordare che le attività produttive hanno scelto questa strada quando nel 2017 l’amministrazione aumentò le tariffe Tari dal 40 al 60 per cento. Quel peso insopportabile per tanti operatori fu riportato con il privato a costi sostenibili. Purtroppo ancora una volta è stata esclusa la restituzione degli 800mila euro richiesti erroneamente ai cittadini per la Tari 2018: una somma che corrisponde mediamente al 10% delle tariffe pagate. Non è bastata una sentenza del Tar a far tornare sui propri passi l’amministrazione comunale, né le sentenze delle Commissioni tributarie che continuano a susseguirsi, purtroppo solo per chi ha la possibilità economica di affrontare un ricorso”.
“Il capogruppo del PD Celestino Salvatore”, conclude Ciancaione, “afferma che vorrebbe farmi diventare sindaco per vedere se realmente restituirei gli 800mila euro. Garantisco fin da adesso che, semmai dovessi fare il sindaco, la somma verrebbe restituita integralmente ai cittadini con il ricalcolo delle tariffe 2018, come dichiarato in consiglio”.