Il problema, che riguarda soprattutto l’ala est dell’intera struttura dove c’è anche una fitta vegetazione, è stato già segnalato più volte in passato, ma anche di recente, all’amministrazione comunale rosetana per un intervento risolutivo. Erano state avanzate due ipotesi, la prima l’impiego di un tiratore scelto per l’abbattimento dei volatili.
Idea immediatamente cestinata per due motivi: il primo è che è severamente vietato sparare, il secondo è legato alla sicurezza e all’incolumità di tutti. L’altra soluzione prospettata dagli stessi cittadini riguardava l’impiego di un falconiere che liberasse un falco addestrato per spaventare i piccioni. La presenza del rapace per più giorni sul cielo del cimitero avrebbe spaventato i piccioni, costretti ad allontanarsi definitivamente.
Ma anche questa idea non è stata possibile percorrerla perché il Comune di Roseto non ha al momento dei fondi a disposizione per ingaggiare un falconiere e il suo falco. Che fare quindi a questo punto? Per adesso niente. Bisogna sopportare la convivenza coi piccioni che nel frattempo continuano ad imbrattare le tombe col loro guano.
I custodi del cimitero collaborano con i visitatori nella pulizia delle lapidi e degli accessi nelle cappelle gentilizie nel tentativo di garantire un minimo di decoro. Ma non può certo essere questa la soluzione. I piccioni peraltro hanno persino nidificato in vecchi loculi e nelle feritoie delle cappelle gentilizie. Intanto, c’è chi denuncia il continuo furto di fiori dalle tombe e di piccoli oggetti. Un malcostume che purtroppo va avanti ormai da mesi.