E’ preoccupato Pallini perché teme che la modifica dell’imboccatura del piccolo bacino portuale rosetano, con l’allungamento di uno dei due moli possa in qualche modo causare un danno al litorale pinetese. Il rischio, peraltro non del tutto campato in aria, è che possa accentuarsi il fenomeno dell’erosione che già da alcuni anni interessa la zona del quartiere di Villa Fumosa dove è stato necessario procedere con un ripascimento morbido.
Il Comune di Pineto vuole quindi un confronto, chiamando a sedersi attorno ad un tavolo progettisti, amministratori di Roseto, la Provincia, tecnici del Genio Civile per le Opere Marittime. Il mare Adriatico è soggetto prevalentemente a correnti da nord, che sono poi quelle che determinano maggiormente il fenomeno erosivo.
Con la sistemazione dell’imboccatura del porticciolo con la realizzazione di un nuovo braccio più esternamente, secondo gli amministratori di Pineto proprio le correnti da nord una volta scavalcata la nuova diga foranea riprenderebbero forza nel tratto sud del litorale, interessando quindi la fascia costiera che va da Scerne sino all’altezza della foce del Calvano.
Un’ipotesi non tanto campata in aria e che prende spunto da altre simili situazioni, come ad esempio Martinsicuro dove la realizzazione di un braccio a mare per creare una piccola darsena ha scatenato l’erosione del litorale di Alba Adriatica. Secondo Pallini quindi è necessario subito un confronto perché ne va del futuro della spiaggia di Pineto, tra le più apprezzate dai vacanzieri che hanno scelto di trascorrere le vacanze in Abruzzo.