“Anzitutto, continuiamo a non comprendere le ragioni per cui si continuino ad ignorare i nostri appelli ad essere presenti a questi incontri, dal momento che siamo rappresentanti del 30% dei cittadini di Pineto, oltre alle circostanze di non poco conto di essere stati coloro che hanno denunciato lo scempio che, grazie al PD, si stava perpetrando a danno del nostro mare e già dal novembre 2017 avevamo proposto soluzioni alternative all’immersione dei fanghi”, puntualizzano i consiglieri.
“Pur comprendendo l’enorme imbarazzo del PD (regionale, provinciale e comunale) per la figuraccia planetaria rimediata, in un momento in cui i loro consensi calano decisamente a picco, ritenevamo (e riteniamo tuttora) giusto essere coinvolti per la risoluzione della vicenda, anche perché a quanto pare non vi è stato alcun annullamento della Determina incriminata, ma semplicemente un’altra Determina con cui viene solo sospesa l’autorizzazione allo sversamento dei fanghi in mare“.
“Sospensione che a noi sinceramente non soddisfa per nulla, poiché laddove la Regione fosse già convinta di evitare l’immersione avrebbe dovuto (e potuto) non limitarsi alla “mera sospensione” parziale della Determina, ma l’avrebbe dovuta, seppur in parte, annullare, al fine di privarla definitivamente di effetti giuridici, per quanto attiene lo sversamento in mare”.
“E la differenza non è di poco conto – incalza Di Pietrantonio -, anche perchè temiamo, vista l’insolita solerzia di uffici e politici regionali, che si tratti della classica “pezza”, apposta in campagna elettorale, nell’estremo tentativo di arginare l’emorragia di consensi che di certo caratterizzerà il risultato del PD, teramano, abruzzese e nazionale”.
“Peraltro, – aggiunge il consigliere del CdA dell’AMP Palozzo – sono ancora molto scettico, poiché dopo la sospensione della citata Determina che autorizzava lo sversamento in mare non v’è stato alcun atto ulteriore con cui si disponga della definitiva sistemazione e/o allocazione dei detti fanghi e non vorrei si trattasse di una semplice mossa per evitare di affrontare la Presidenza del Consiglio dei Ministri che, grazie al ricorso in via gerarchica dell’AMP, ha convocato le parti per il prossimo 1.03.2018”.
“Quindi, nonostante i proclami dei membri regionali e locali del PD, – concludono i tre consiglieri – la situazione non è ancora stata risolta ed il pericolo sversamento in mare non ancora definitivamente tramontato; per tali ragioni, continueremo a vigilare e resteremo in attesa di conoscere il contenuto della Determina dirigenziale e/o atto equipollente con cui con la Regione comunicherà le sue determinazioni definitive, in merito ad una vicenda gestita, in maniera a dir poco approssimativa, paradossale e dilettantistica”.