Tra le cause evidenziate dai commercianti, si legge:
“Tutti questi fattori rendono sempre più difficile la sopravvivenza del piccolo e medio commercio, comparto di fondamentale importanza per una realtà turistica come Pineto. I negozi di vicinato sono il baluardo per la vita sociale e il decoro della nostra città: bisogna evitare il rischio concreto della desertificazione commerciale”, spiega Biagio Iezzi, presidente dell’Associazione.
“Occorrono iniziative e scelte amministrative coraggiose, necessarie per creare le condizioni per il rilancio del settore”. Proprio in questo contesto, i commercianti ricordano il progetto ideato e “presentato in pompa magna” a novembre del 2006 da Robert Verrocchio, allora vicesindaco, dal nome “Ci vediamo in centro”.
Il progetto prevedeva la ristrutturazione urbanistica della zona centrale di Pineto in particolare largo Sant’Agnese con la chiesa, la sede municipale e la stazione ferroviaria che, secondo il piano, dovevano essere uniti al giardino di villa Filiani, con l’attuale via Patelli zona a traffico limitato, grazie all’apertura di via Da Vinci verso la statale Adriatica. “Il tutto”, aggiungono i commercianti, “completato dalla redazione del Put (piano urbano del traffico) per rendere pedonale, o parzialmente pedonale, l’area che doveva essere riqualificata”.
“La realizzazione di questo importante progetto, che trasformerebbe il centro nel salotto buono di Pineto, unitamente alla necessaria riduzione della TARI e ad un’efficace lotta all’abusivismo, sarebbe il volano per la costituzione del centro commerciale naturale capace di attrarre numerosi visitatori. Il Comune di Pineto ha le risorse economiche necessarie per evitare la morte del commercio cittadino”.