“A proposito di nuovo ospedale di Teramo, alla Camera di Commercio si è assistito a un tentativo di fare passare come già decisa la localizzazione del nuovo ospedale di Teramo in barba ai pur minimi percorsi amministrativi e politici del procedimento. Sono anni che chiediamo un confronto aperto che possa mettere a confronto, senza pregiudizi, le forze politiche, sociali, economiche e amministrative della città”.
“È impensabile che il Consiglio Comunale possa essere defraudato del proprio compito precipuo, e cioè quello della programmazione urbanistica del proprio territorio. E’ impensabile che una scelta di questo genere possa essere relegata in quattro stanze senza il coinvolgimento della città. E ciò che più ci meraviglia è l’assenza di una chiara voce del sindaco e della sua giunta sull’argomento e l’aver delegato la Asl a uno studio comparativo sulle aree individuate dal Consiglio Comunale. Studio decine di volte richiesto e mai ottenuto. Finalmente presentato in convegno, ma apparso superficiale, lacunoso e pretestuoso. Basti pensare che tra i parametri inseriti per scegliere il sito la facilità di accesso alle piste ciclabili, come se in un DEA (Dipartimento d’Emergenza e Accettazione) ci si possa andare in bicicletta”.
E ancora: “Il convegno è stato organizzato come una vetrina per presentare il nuovo ospedale di Teramo a piano d’Accio e convincere della bontà della scelta, appellandosi ai buoni propositi e buoni sentimenti, ma senza dire nulla dei fondi necessari per una operazione del genere e riferendosi a una futura “finanza creativa” che nel passato ha creato innumerevoli cattedrali nel deserto. Solo grazie all’impegno del sindacato, del Comitato pro Mazzini e dei tanti cittadini intervenuti che il convegno ha preso una piega diversa. Garante la dr.ssa Ballone, presidente della Camera di Commercio, il convegno si è concluso prendendo atto che quello di ieri deve diventare l’atto iniziale, e non conclusivo, di un iter di confronto pubblico che possa portare a un Consiglio Comunale Straordinario “aperto” a tutte le forze sociali, politiche ed economiche della città. Impegno solenne preso, finalmente, anche dal sindaco di Teramo. Non abbiamo dubbio che stavolta il dibattito ci sarà, anche se siamo in ritardo anni rispetto alle decisioni da prendere, ma certo non per colpa nostra, ma di coloro che in silenzio volevano fare passare per presa una decisione avallata solo da forze estranee alla città di Teramo. Noi restiamo convinti che il nuovo ospedale, con le stesse identiche funzioni illustrate ieri, possa essere localizzato a Villa Mosca senza stravolgere lo sviluppo urbanistico della città di Teramo e garantendo allo stesso modo una qualità di eccellenza per la sanità teramana. Non è che un identico ospedale solo perché costruito a piano d’Accio e non a Villa Mosca dia garanzie di una qualità sanitaria migliore”.
E conclude: “In questi anni fonte di ispirazione per le nostre riflessioni è stato un progetto di massima stilato da un’importante azienda teramana sull’area del Mazzini, la stessa che adesso è stata incaricata di progettare il nuovo ospedale a piano d’Accio: per noi ciò è di particolare conforto perché ci garantisce che l’ipotesi progettuale fatta per Villa Mosca è stata redatta da progettisti preparati, visto che sono gli stessi chiamati dalla Asl. Una stessa azienda non è che è brava solo quando progetta a piano d’Accio e non a Villa Mosca. Una sanità migliore non è data solo da dove è costruito un ospedale ma da operatori sanitari preparati, da una strumentazione moderna e in quantità sufficiente alle esigenze, da un collegamento con centri diagnostici di primo livello territoriali e da integrazione con il tessuto sanitario del territorio”.