Nella camera ardente allestita in Sala Consigliare, nel Comune di Notaresco, c’è stato un continuo via vai di amministratori e sindaci di molte città della provincia di Teramo, di politici regionali ma soprattutto di semplici cittadini con cui Catarra, che di Notaresco era stato il sindaco per ben due mandati, aveva stretto un legame indissolubile.
Sul feretro la maglia dell’associazione di ciclismo locale, il cuscino di rose rosse della moglie e delle figlie. Un cuscino di fiori anche dal sindaco di Plonsk, città gemellata con Notaresco. Il lungo corteo dalla camera ardente ha poi accompagnato il feretro nella chiesa Madre di San Pietro e Paolo dove don Giuseppe, parroco della comunità tareschina, e i sacerdoti delle parrocchie delle frazioni, hanno officiato il rito funebre. Hanno sfidato il caldo i concittadini dell’ex presidente Catarra.
Non hanno voluto mancare nell’ultimo saluto. E in molti hanno atteso nel piazzale antistante la chiesa. Perché dentro non c’era più posto. In lacrime il sindaco Diego Di Bonaventura che 20 anni fa, poco più che ragazzo, aveva iniziato a muovere i primi passi in politica sotto l’ala protettrice di Valter Catarra.
“La sua scomparsa ha lasciato un vuoto enorme nella nostra comunità”, le parole del primo cittadino di Notaresco, “perché se n’è andato un uomo buono, gentile, onesto”.
Doti che sono state sottolineate anche da don Giuseppe nella sua omelia. Perché Valter Catarra è stato soprattutto un amministratore vero, che ha anteposto i problemi del suo territorio agli interessi della politica. Se n’è andato in punta di piedi, senza far rumore. Ma la sua prematura scomparsa, così inattesa ha scosso un’intera provincia. Il suo ultimo viaggio è stato verso il cimitero di Notaresco dove riposeranno le sue spoglie.