Per necessità di chiarezza si elencano di seguito, in corsivo, tali affermazioni con gli opportuni rilievi:
1)” durante i colloqui intercorsi tra la dirigente, le maestre e le famiglie dei bambini è stato più volte spiegato che l’aver frequentato l’asilo nido comunale a Notaresco è stato considerato un titolo privilegiato per l’assegnazione alla classe omogenea dei 20 bambini di 3 anni”. La verità è altra: è stato riferito ai genitori interessati che è buona norma – ed a meno che non fossero state presentate richieste differenti – preservare le relazioni già instaurate tra i bambini nel nido. Si tratta, a ben vedere, di realizzare il principio della “continuità” e di facilitare ai bambini l’adattamento al nuovo ambiente. Si consideri oltretutto che il Decreto 65/2017 tende a realizzare, proprio in nome della “continuità”, un sistema di formazione 0-6 anni, saldando insieme asilo-nido e scuola dell ‘infanzia;
2)”la decisione della dirigenza del plesso di utilizzare una doppia modalità di assegnazione (cooptazione diretta per i bambini del nido ed estrazione per tutti gli altri) ha gettato scompiglio nella nostra comunità”. La commissione che ha costituito le “sezioni”, composta da nove docenti, tra cui una psicologa dell’età evolutiva, ha dato seguito ai criteri collegialmente definiti: suddivisione dei bambini considerando la provenienza, l’equa distribuzione tra sessi, etnia, cultura e le eventuali difficoltà — se già comunicate dai genitori. Pertanto una volta individuati quelli che andavano equamente distribuiti, la suddivisione dei 34 neoiscritti è stata, giocoforza, casuale (il “tritacarne”), non disponendo la commissione delle indispensabili informazioni e della documentazione che accompagna sempre gli alunni nel passaggio da un grado di scuola all’altro. In merito allo “scompiglio” prodotto nella comunità posso affermare ed assicurare che non ho assistito a manifestazioni di dolore o di disperazione di massa: solo 4 genitori su 68 hanno presentato in questo Ufficio -ossia nella sede istituzionale – le loro perplessità: la madre ed il padre di due bambini gemelli e due altre madri (e forse tra queste ultime c’era la signora “discriminata”, a suo dire e per ignoti motivi, cui Lei ha sollecitamente asciugato lacrime che non aveva alcun motivo di versare);
3) in merito alle vere e proprie farneticazioni circa la formazione di “classi” di serie A o “VIP” e “classi” di serie B, come Lei stesso definisce le sezioni venutesi a formare, la scrivente intende spendere pochissime parole: nel nostro Istituto non esistono vip o figli di vip perché la suddivisione degli alunne e degli alunni nelle sezioni e nelle classi non è basata sulla dichiarazione dei redditi o il ruolo sociale dei genitori;
4)”Mi è stato riferito dai genitori (e ne ho ascoltato di diversi), che la preside ha loro risposto che la scuola è sua e che pertanto la decisione spetta a lei”. La scrivente ribadisce di aver colloquiato, in presenza di una docente, con solo 4 genitori, in tempi diversi, e che mai avrebbe potuto pronunciare tali espressioni in virtù delle proprie convinzioni, per il rifiuto categorico della gestione autocratica della scuola e perché in essa le scelte organizzative sono effettuate sulla base di criteri individuati, in questo caso, dal Collegio dei Docenti e deliberati dal Consiglio d’ Istituto. Pertanto, Lei stesso ed i genitori “pronti a prestare testimonianza” potete prepararvi fin d’ora giacchè probabilmente sarete chiamati a farlo;
5) per quanto concerne l”‘opacità della procedura” si ribadisce che la suddivisione degli alunni è effettuata da una commissione di docenti, che redige apposito verbale cui gli interessati (i genitori o le persone formalmente da essi delegate) potranno accedere su esplicita e motivata richiesta;
6) “l ‘opacità della procedura (…) ha incrinato il rapporto fiduciario scuola/genitori che è alla base di un sistema scolastico sano”. Preme alla scrivente rassicurarLa sullo stato di salute del sistema scolastico di Notaresco: non solo è “sano” ma gode anche di ottima salute. Il rapporto con i genitori è assolutamente sereno perché essi sanno di avere un dirigente sempre presente in sede, che li accoglie, li sostiene e fornisce, a chi vuole ascoltare, le delucidazioni circa le scelte che compie la scuola;
7) Lei stigmatizza il clima in cui sono state formate le sezioni della scuola dell’infanzia definendolo “discriminatorio”, tale da determinare le scelte compiute. Un minimo di buon senso porterebbe a comprendere che nel formare le sezioni nove docenti non possono farsi influenzare, e tutte contemporaneamente, da pregiudizi e da eventuali ‘chiacchiere di paese’. Anche un bambino capirebbe che 34 alunni (di cui 3 anticipatari) non possono essere stipati in una sola sezione; né sarebbe stato possibile formare, come si è sempre auspicato e realizzato, sezioni omogenee per età . una sezione può contenere al massimo 27 alunni e piuttosto che formare un “pollaio”, per usare un termine di cui oggi si abusa, dal quale sarebbero stati esclusi comunque 7 alunni, sono state formate sezioni che consentiranno alle docenti di lavorare in modo efficace, rinunciando, per un anno, alla sezione omogenea. Il lavoro a squadre dei docenti con “sezioni aperte”, in ogni caso, garantisce il superamento dei limiti pur presenti in entrambi i modelli organizzativi, quello delle sezioni omogenee e quello delle sezioni eterogenee. Considerato che ha consultato tutta la letteratura scientifica in materia, non Le saranno sfuggite le opportunità offerte dal tutoring tra bambini evidenziati, al riguardo, negli studi della Montessori, di Vygotskij e Bruner.
Si conclude la presente con le seguenti considerazioni:
A questo, Professor Di Domenico, si dovrebbe guardare prima di sollevare polemiche sterili, dettate, a parere di chi scrive, dall’intento di screditare in modo del tutto gratuito il dirigente e indirettamente i docenti e gli organi collegiali di un Istituto scolastico.
Pur nel far tesoro dei Suoi preziosi suggerimenti, francamente ovvii (rispetto della Costituzione, dei diritti dei bambini e dei genitori sono i valori fondanti di qualsiasi azione educativa), sia concesso alla scrivente di rendere noto che non intende affatto, come da lei richiesto, anzi quasi intimato, procedere ad una nuova assegnazione dei bambini alle sezioni dal momento che i “principi egualitari ed inclusivi” sono già stati osservati. Sia concesso anche aggiungere che lascia stupiti pensare che un docente universitario, il cui prezioso tempo dovrebbe essere dedicato alla ricerca, allo studio, alla cura delle sue pubblicazioni, all’accoglienza dei suoi studenti, alla preparazione di lezioni e laboratori, ne sprechi tanto nella “piazza virtuale” scrivendo sui social forum per diffamare, coinvolgendo addirittura l’amministrazione comunale che nessuna competenza ha nel problema sollevato.
Lei, in linea con una prassi ormai largamente diffusa, ha approfittato in modo irresponsabile di facebook e dei giornali on line per dare in pasto ad ignari fruitori del web l’ operato di docenti e di un dirigente. Ricorrendo poi ad espressioni atte solo a scatenare l’emotività altrui —scompiglio nella comunità, madri in lacrime, Costituzione calpestata, bambini discriminati, procedure opache- e riportando nei suoi scritti inesattezze, esagerazioni e falsità, infonde diffidenza ed incita le persone a fare giustizia sommaria. Sorge spontaneo, a questo punto, porsi una domanda: a chi possono giovare tanto astio e tante falsità così ampiamente da Lei diffuse? Non ai genitori, che dovrebbero essere sempre animati da uno spirito di fiducia e di collaborazione con i docenti; non alla comunità di Notaresco, che deve continuare a distinguersi per la sua calorosa accoglienza, per la sua propositiva partecipazione alla vita della scuola. A chi giova, dunque? Forse a chi detesta che nella scuola si parli di uguaglianza, di rispetto della diversità, di Costituzione, di futuro? O forse ancora a chi non vuole che nella stessa scuola vi sia chi ponga limiti alle ingerenze indebite?
Proceda pure, Professor Di Domenico: presenti pure le sue proteste e le sue denunce, che non si sa a quale titolo siano avanzate, presso ATP -La informo che da tempo non esistono i “provveditorati”-, USR, Procura della Repubblica ed ogni altra Istituzione Le venga in mente. Stia certo che la scrivente difenderà in ogni sede la bontà dell’operato e l’immagine propria e della scuola che dirige.
Antonietta Battelli (Dirigente dell’istituto comprensivo di Notaresco)