Nereto. La giornata del ringraziamento nella chiesa Madonna del Suffragio a Nereto.
L’appuntamento è previsto per domenica 20 gennaio a partire dalle ore 10, con la messa officiata dal vescovo Lorenzo Leuzzi al termine della quale ci sarà la benedizione dei mezzi agricoli e degli animali. Alle 11.45, infine, in via Roma è prevista l’inaugurazione della sede di Coldiretti.
La Giornata del Ringraziamento, che va da San Martino (11 novembre) a Sant’Antonio Abate (17 gennaio), è una festa che viene da lontano ed ha le sue radici in Italia fin dal 1951. Oltre a essere una giornata di preghiera, è anche un momento di riflessione sulla realtà agricola e sulla necessità di lavorare per educare sia alla cura dei frutti, che al consumo consapevole.
Al termine di un anno agricolo, la Giornata è occasione propizia per ringraziare il Creatore portando davanti a lui i frutti della terra e del lavoro dell’uomo.
Che i tempi siano difficili, che l’annata sia stata segnata da grandi difficoltà, non sono ragioni sufficienti per dimenticare di dire “Grazie”; anzi, è uno stimolo in più per ringraziare pur nella difficoltà e in ogni circostanza, perché tale atteggiamento è capace di riscattare un anno di lavoro e di sacrifici al di là dei successi o dei guadagni.
Il Messaggio della Commissione Episcopale per i Problemi Sociali, Lavoro, Giustizia e Pace per la Giornata del Ringraziamemto di quest’anno, ha per titolo “…secondo la propria specie….” (Gen.1,12): per la diversità, contro la disuguaglianza”.
Quando la Scrittura parla del creato, lo fa sempre con un tono di ammirato stupore per la varietà delle creature che vivono in essa. Fin dalla prima pagina essa sottolinea come Dio benedica la bontà di questa vita plurale e differenziata: “E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona” (Gen. 1,12).
La Genesi ricorda come Dio abbia creato ogni cosa “secondo la sua specie”. La biodiversità è nel progetto di Dio creatore e rappresenta una ricchezza.
L’agricoltura oggi più che mai è percepita come un bene collettivo, un mezzo di coesione sociale, dove l’accoglienza, l’ospitalità e la solidarietà sono punti di forza per l’abbattimento delle disuguaglianze di ogni genere. In questo contesto l’offerta multifunzionale dell’impresa agricola assume un ruolo strategico per le molteplici possibilità occupazionali che offre alle persone.