Il vento ed il mare agitato hanno eroso ciò che esisteva dell’arenile, arrivando fin sotto le fondamenta degli stabilimenti balneari: ingenti i danni sulla riviera nord, con stabilimenti devastati e alcune strutture a rischio crollo. Un dramma annunciato che rischia di compromettere seriamente la prossima stagione balneare ed il futuro dell’economia turistica di gran parte della costa teramana, senza possibilità di recupero.
“Siamo di fronte a ventidue anni di totale sperimentazione, dal 1997 ad oggi sono stati effettuati interventi palliativi, come il ripascimento morbido, che non sono serviti a nulla e che hanno portato a una situazione di emergenza che rischia di mettere in ginocchio il turismo balneare da Martinsicuro a Silvi.” – dichiara il deputato Antonio Zennaro, questa mattina in visita agli operatori turistici di Alba Adriatica.
“E’ mancata totalmente una visione omogenea della gestione costiera dei problemi, quattro governi regionali che hanno navigato a vista, senza mai comprendere le corrette politiche di intervento, miliardi di euro di soldi pubblici buttati, sperperati negli anni per portare avanti soluzioni che non hanno mai prodotto risultati.” – continua Zennaro e conclude – “Per risolvere il problema dell’erosione non servono misure spot, come quelle adottate fino ad ora dalla Regione Abruzzo, ma occorrono progettazione ed interventi di lungo termine.”
Nella giornata odierna il deputato del Movimento 5 Stelle si è recato presso il comune di Martinsicuro e di Alba Adriatica dove ha incontrato anche il Sindaco.
CasaPound. “Un disastro annunciato” questo il secco commento di Stefano Flajani, candidato di CasaPound Italia alla presidenza della giunta regionale, di fronte alla mareggiata che ha devastato il litorale Teramano. “Questo disastro – prosegue Flajani – è la inevitabile conseguenza di anni di tagli sulle opere di protezione delle coste, il tutto nel silenzio degli amministratori di ogni parte politica.
Ed ecco che a disastro passato, ai cittadini non resta che fare la conta dei danni, che colpiscono in particolare il settore vitale del turismo mettendo in ginocchio gli operatori economici. Ora tutti i partiti faranno a gara nel promettere un cambio di rotta: noi invitiamo semplicemente i cittadini a valutare chi invece come CasaPound Italia si era già espresso, come voce isolata, lontano dalla campagna elettorale sul tema. Parlare dopo i danni non serve, e siamo convinti che i cittadini abruzzesi se ne ricorderanno nelle urne”.