Era stato interpretato come un atto disdicevole, una vera e propria offesa nei confronti di un simbolo di pace e di rispetto: la sparizione della panchina rossa, il segno dell’antiviolenza a Teramo, era infatti stata fatta sparire dalla sua collocazione.
Fortunatamente, però, la panchina rossa sparita da piazza Martiri è stata ritrovata: era collocata in via Dei Funari, nelle vicinanze alla zona da dove era sparita.
Ricordiamo come da un paio di giorni il simbolo antiviolenza posizionato nei pressi del duomo su iniziativa della Fnp, la Federazione dei pensionati aderente alla Cisl non si trovasse più, generando non poco stupore nella cittadinanza. A segnalare la scomparsa era stato proprio il sindacato, denunciando l’atto vandalico nei confronti di questo simbolo antiviolenza.
La panchina rossa è stata ritrovata
Ricordiamo anche come la panchina fosse stata già spostata dalla sua collocazione originaria durante il periodo natalizio, al fine di lasciare spazio agli stand del mercatino dei prodotti tipici. La struttura era stata addossata alla scalinata del duomo in attesa di essere riposizionata dov’era in partenza.
Della questione si stava occupando l’assessore al decoro urbano Valdo Di Bonaventura, che ha dichiarato “avevo chiesto già da tempo agli addetti comunali di rimettere la panchina al suo posto, fissandola di nuovo a terra”, segnalando poi che prima che l’intervento fosse compiuto, nonostante sia passato più un mese e mezzo dalla fine delle feste natalizie, la panchina fosse sparita.
Condividiamo come le panchine rosse siano un progetto culturale e sociale di valorizzazione degli spazi pubblici per la consapevolezza e la sensibilizzazione sul tema della violenza di genere e del femminicidio. Sorto a Torino dieci anni fa, oggi il progetto è divenuto un’iniziativa di portata nazionale, diffondendosi in molti centri urbani, periferie e comunità più piccole. Il simbolo più riconoscibile è, appunto, la presenza di una panchina rossa, un segno che simboleggia il posto lasciato vuoto da una donna vittima di omicidio.
Il passante viene infatti invitato a sedersi e a riflettere sulla necessità di dedicare dei momenti di ascolto e di sostegno alle donne che sono vittime di violenza. La scelta del colore rosso è riconducibile alla rappresentazione del sangue versato dalle vittime di femminicidio, riprendendo così la campagna per la giustizia per le donne uccise a Ciudad Juarez, quando il 22 agosto 2009 l’artista Elina Chauvet realizzò un’installazione di 33 paia di scarpe femminili rosse nella piazza della città messicana.