Questa mattina, infatti, il Tribunale di Teramo per questioni di economia processuale, con il consenso delle parti, ha disposto la separazione del fascicolo in due distinti processi, uno nel quale saranno affrontati i capi di imputazione relativi ai presunti reati fiscali, per i quali è più vicina l’eventuale prescrizione, e uno nel quale saranno invece affrontati i capi relativi alla presunta truffa ai danni di Atac ed ex Arpa (che si sono costituire parte civile).
A processo, davanti al giudice Flavio Conciatori, ci sono Francesco Massi, la moglie Evelina Ettorre e il figlio Enrico, oltre alla società del gruppo Gommeur Srl, finiti nell’occhio del ciclone in un’inchiesta a firma del pm Stefano Giovagnoni.
L’inchiesta, arrivata a Teramo dalla Procura di L’Aquila, avrebbe evidenziato secondo l’accusa una sistematica evasione fiscale messa in atto dal gruppo, quantificata in circa 2,6 milioni di euro negli anni che vanno dal 2011 al 2014, e realizzata prevalentemente attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Sempre nel corso della stessa indagine sarebbe emersa la truffa ai danni delle due municipalizzate (quantificata per 3,9 milioni nei confronti dell’Atac e di quasi 2 nei confronti dell’Arpa) rispetto le quali la Gommeur aveva contratti d’appalto per un servizio di full service (controllo pneumatici, allineamento, convergenza). Secondo la Procura i dipendenti della società dislocati nelle officine delle due municipalizzate, in periodi che vanno dal 2009 al 2014 per l’Arpa e dal 2010 al gennaio 2015 per l’Atac, avrebbero fatto credere che i mezzi avevano bisogno del cambio gomme e cerchi quando non vi era necessità, assicurando così alla società maggiori guadagni.
Nel corso delle indagini nei confronti degli imputati era stato disposto un sequestro di 1 milione di euro in relazione alla presunta evasione. Dopo la separazione del fascicolo in due processi si tornerà in aula ad aprile per il filone sulla presunta evasione.