La Commissione – oltre al liquidatore Gabriele Di Natale era composta dall’avvocato Divinangelo D’Alesio e dal commercialista Augusto Valchera – ha quindi provveduto all’assegnazione provvisoria poi ratificata dall’Assemblea dei soci che si è svolta a seguire questo pomeriggio. La Commissione, inoltre, ha registrato anche l’arrivo di una seconda busta, quella inviata dalla Siget srl.
Questa non contiene un’offerta di acquisto ma l’elenco di una serie di “motivazioni” che avrebbero impedito alla Siget di presentare un’offerta, tutte attinenti all’estensione del bando. Il liquidatore della società, Gabriele Di Natale, ha precisato che ai rilievi descritti: “si è già dato puntuale riscontro in maniera ufficiale”. Il 30 settembre, quindi, la Gran Sasso Teramano incasserà la prima rata, le altre quattro da 200 mila euro l’una dovranno essere versate annualmente per quattro anni e la proprietà delle piste e dei beni della Gran Sasso, fra Prati di Tivo e Prato Selva, potrà dirsi perfezionata solo al termine del pagamento. Nei beni venduti non è compresa la cabinovia che non è mai stata conferita dalla Provincia alla Società che è compartecipata anche dalla Camera di Commercio, dalla Regione Abruzzo, dalle Asbduc di Pietracamela e Intermesoli.
La Marco Finori snc, nel pacchetto, eredita la convenzione fra la Gran Sasso Teramano e la Provincia per la gestione della cabinovia, convenzione che scadrà nel 2028 e che prevede un canone a favore della Provincia di 20 mila euro l’anno. Come relazionato dal liquidatore Di Natale adesso i tempi sono quelli scanditi dal piano di ristrutturazione del debito: verranno convocati i creditori, e fra questi l’Asbuduc di Pietracamela e il Comune di Fano aadrinao, per una proposta di accordo; se questa non si dovesse raggiungere si dovrà procedere con l’avvio di un concordato preventivo.
All’Assemblea hanno partecipato l’assessore regionale Pietro Quaresimale e la presidente della Camera di Commercio Gran Sasso Antonella Ballone anche se ambedue non sono rimasti fino al momento del voto. Assenti il Comune di Fano Adriano e le due Abduc, quella di Pietracamela e quella di Fano Adriano. L’Assemblea ha dato mandato al sindaco di Pietracamela, Michele Petraccia, di avviare un dialogo istituzionale con l’Asbduc che a seguito del mancato pagamento dei canoni ha sospeso la concessione dei terreni sui quali insistono gli impianti di risalita e la cabinovia: concessione indispensabile per riaprire gli impianti e ripartire con la stagione estiva.