Nel peschereccio, infatti, era stato nascosto un quantitativo di vongole della specie “chamelea gallina”, comunemente pescata in questo tratto di Adriatico – per la precisione, 130 Kg, oltre i 400 kg costituenti il quantitativo massimo giornaliero autorizzato – all’interno di un gavone tra la chiglia e la paratia, a sua volta ricoperta da vario materiale utilizzato a bordo ed appositamente modificata per nascondere il citato prodotto ittico.
Il comportamento sospetto non è sfuggito però agli occhi dei militari che, dopo i primi controlli di routine ed a seguito di una prima ispezione visiva, hanno capito che vi era qualche anomalia in quella zona del peschereccio; infatti dopo aver fatto rimuovere tutto il materiale di bordo (estintori, giubbini di salvataggio, griglie utilizzate per la pesca e molto altro materiale), veniva rinvenuto nel citato gavone il prodotto ittico appositamente occultato.
A conclusione dell’attività di controllo è scattato così il sequestro del prodotto ittico pescato illegalmente, nonché dell’attrezzo da pesca utilizzato, oltre alla contestazione di due verbali amministrativi dell’importo complessivo di 4.000 euro a carico del comandante del peschereccio per aver pescato un quantitativo superiore a quello consentito.
Il prodotto ittico, allo stato vitale al momento del sequestro, è stato rigettato in mare, e riconsegnato così all’ecosistema marino che se n’era visto indebitamente privato ed evitando altresì la probabile commercializzazione in nero di pescato privo di tracciabilità e di conseguenza della prevista etichettatura.