Lo stop alla pesca consentirà il riposo dei fondali e il ripopolamento delle aree di pesca. La politica adottata dal Cogevo in questi anni è stata di autoregolamentazione e di tutela delle zone di pesca per consentire al mollusco di crescere e di ripopolare quei fondali che negli anni Ottanta erano stati letteralmente saccheggiati con una pesca indiscriminata.
Inoltre, il fatto di aver limitato il quantitativo di pesca, che oggi ammonta a circa 3 quintali per ciascuna imbarcazione, ha permesso alla categoria di avere un prezzo giusto sul mercato, senza alcun deprezzamento.
Le vongolare torneranno in mare ai primi di novembre. Gli armatori, grazie al Cogevo, hanno anche avviato progetti di collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico di Teramo e con la Regione che lo scorso inverno ha finanziato il progetto di creare una nursery di vongole a circa un miglio dalla costa prelevando il pregiato mollusco in aree più densamente popolate per essere rigettato in zone protette dove il processo di ripopolamento non può essere disturbato dall’azione delle turbosoffianti.
Intanto, dalla mezzanotte di domenica prossima riprenderanno il largo le imbarcazioni della pesca a strascico dopo il mese di fermo biologico deciso dal ministero delle politiche agricole. Da martedì pescherie e mercati riproporranno il prodotto ittico locale.