Questa mattina, alla conferenza al Novavita Beach di Giulianova Lido, presenti Renato Di Nicola (Forum abruzzese H20), Elso Castelli (medico presidente del Comitato Azione Popolare), Patrizia Casaccia (ex presidente del Comitato di Quartiere Annunziata e da sempre attiva su temi ambientali e del territorio), insieme a tanti che hanno a cuore la difesa del mare e soprattutto dell’acqua del Gran Sasso.
Una mobilitazione continua che ha portato già innumerevoli vittorie in difesa del territorio abruzzese: da Ombina all’esperimento nucleare nei Laboratori del Gran Sasso.
E’ proprio l’acqua del Gran Sasso che finisce nei rubinetti di molte case e attività del teramano e non solo a preoccupare gli ambientalisti. Da tempo la ‘politica’ non intraprende misure drastiche per risolvere definitivamente la vicenda.
E non sono piaciuti l’ultimo Decreto Legge del governo e la decisione di nominare un Commissario. Le associazioni ambientaliste sono pronte a dare battaglia fino a quando la captazione dell’acqua non avverrà in modo sicuro e senza rischi per la salute dei cittadini e delle aziende che la utilizzeranno.
A preoccupare Elso Castellini è anche la decisione di ‘bucare’ i Monti Gemelli per l’approviggionamento dell’acqua per diversi comuni della Val Vibrata. “E’ un inganno per i cittadini. L’unica strada è quella di liberare da sostenze tossiche (e dai Laboratori) il Gran Sasso”.
Di Nicola chiama all’appello anche le attività commerciali e soprattutto quelle legate al settore enogastronomico. Un’acqua contaminata metterebbe a rischio tutte le nostre ecellenze agroalimentari e anche i finanziamenti europei per produrle.
Poi una bordata all’assessore regionale all’ambiente, Emanuele Imprudente, che ha disertato l’ultima assemblea contro il gasdotto a Sulmona per partecipare ad un’iniziativa privata, dove erano presenti alcuni dirigenti Snam, la società che dovrebbe realizzare il metanodotto lungo la dorsale appenninica abruzzese.
In pratica la mobilitazione continua con appelli a cittadini e imprenditori per forzare la mano alla politica abruzzese affinchè intervenga con decisione sulle questioni ambientali che attanagliano la nostra Regione ‘verde’. E la prima mossa potrebbe essere l’approvazione della carta per la salvaguardia dell’acqua, presentata da tredici anni ma non ancora accolta dalla nostra regione.