Chiarito il problema sulla instabilità del molo, dovuta ad una base sul fondale più stretta rispetto a come doveva essere realizzata, 25 metri anziché i 15 attuali, bisogna a questo punto intervenire con una serie di opere di consolidamento. L’Ente Porto alcuni mesi fa in una nota aveva chiesto al Provveditorato per le Opere Pubbliche di affidargli direttamente l’incarico sulla gestione degli interventi che dovranno essere eseguiti.
In pratica, per accorciare i tempi, l’organismo guidato da Verticelli vorrebbe occuparsi direttamente del problema facendosi carico anche delle procedure per la gara di appalto. Manca però un passaggio essenziale: la Regione deve mettere a disposizione i 900mila euro recuperati con il ribasso d’asta del bando da circa 4milioni di euro messi in campo per la realizzazione del nuovo molo nord, lavori iniziati nel luglio di circa tre anni fa e mai ultimati per mancanza di fondi.
Inizialmente il ribasso d’asta avrebbe dovuto essere utilizzato per la realizzazione dell’ultimo tratto del molo convergente, circa 80 metri. Quei soldi però servono ora per risolvere il problema strutturale, causato anche dalle correnti che a ridosso della barriera hanno scavato un canalone portando la profondità da 6 a 9 metri, causando quindi il cedimento di parte del molo.
Il presidente Verticelli conta di poter fare qualcosa già entro il 2019. L’ostacolo maggiore che dovrà superare è però rappresentato dalla burocrazia e anche dalla disponibilità economica per ultimare tutti i lavori al molo nord. Senza l’intervento della Regione con un finanziamento mirato, il nuovo molo resterà una grande incompiuta.