“Lo abbiamo appreso da alcune segnalazioni dei residenti della zona ed è perlomeno singolare che gli uffici tecnici del comune, ove ha sede la discarica e territorialmente competente, non abbiano ricevuto nemmeno una semplice mail informativa quando si sta ripristinando un abbancamento rifiuti su parte territorio già compromessa e su cui i valori sentinella dei CSC, segnalano già da tempo sulle falde acquifere delle criticità importanti”
“Tutto questo a seguito del nulla osta regionale, che forse ha chiuso tutte e due gli occhi sulla situazione della discarica ultraquarantennale. Con specifica determina di novembre scorso, ha confermato incremento < 15% di circa 13.500 mc, basata peraltro, su una vecchia autorizzazione fatta valere in modo troppo estensivo e nonostante il parere negativo della ASL Teramo e non per ultimo sulla questione della stabilità dei fronti e terreno calanchino della discarica, mai chiarita perché semplicemente il Genio Civile Teramo non si è mai espresso nonostante ci fosse una precisa richiesta del CCR Via in tal senso”.
“E quindi non si può escludere totalmente che l’ ulteriore abbancamento possa far smottare e franare davvero la parte più fragile della discarica, quella tra la vecchia e la nuova. L’Autorità competente regionale ha perlomeno indicato che l’azienda Gestore, debba usare delle accortezze e prescrizioni di verifica e tenuta geomorfologica”.
Dopo l’appello agli amministratori comunali, anche al Consorzio Piomba Fino: “Ci auguriamo che il nuovo Commissario Bevilacqua del Consorzio Piomba Fino, ente giuridico ancora sopravvissuto alla incompiuta riforma Agir regionale, mostri di avere a cuore questa storia infinita e inizi la procedura di chiusura e messa in sicurezza della stessa per evitare ulteriori compromissioni ambientali irreparabili su una porzione di territorio già in estrema sofferenza”.