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Cronaca di una morte non annunciata: la lettera aperta che ha cambiato le cose

La lettera aperta, scritta quasi di getto, aveva aperto un fronte subito dopo la perdita del papà.

 

Quella lettera aveva avuto una miriade di condivisioni e portato alla luce delle situazioni analoghe, capitate anche ad altre persone.
Sonia Iampieri, che poco più di un mese fa ha perso il papà, morto all’ospedale di Teramo torna a scrivere le sue riflessioni. E lo fa con una nuova lettera con la quale racconta nuovi particolari sulla vicenda.

La lettera

“A poco più di un mese dalla morte di mio padre e diversi esposti social sul comportamento, a dir poco discutibile, di dottori ed infermieri all’ospedale di Teramo, nei confronti degli stessi malati e dei congiunti, finalmente qualcosa cambia.
È arrivato il nuovo regolamento interno che permette ai familiari di assistere i loro cari, con le dovute accortezze di sicurezza covid.

Quello che avrebbe permesso a mio padre di morire pulito e con l’abbraccio dei suoi cari.
Quello che era dignitoso, per un essere umano, non più in emergenza covid.
Mi piace pensare che papà sia felice, ora.

Perché sa che nessun altro dovrà passare quello che ha patito lui.
Romeo, mio padre, era buono e socievole. Non meritava di andarsene senza i suoi figli, che lui amava più di sé stesso. Senza assistenza, dato che non ci facevano entrare. Senza umanità, senza sua moglie, i suoi nipoti.
Io e lui abbiamo fatto il possibile perché nessun altro dovesse affrontare tutto questo.
Ci siamo riusciti.
Bravo pa’.