Il sindaco di Crognaleto Giuseppe D’Alonzo in un comunicato esprime la sua preoccupazione per il fenomeno dello spopolamento della scuola abruzzese, soprattuto nelle zone interne della regione.
“Arginare il fenomeno dello spopolamento, soprattutto in un momento delicato come questo, in cui la parola chiave è “ripresa” economica, sociale, politica, non è facile. Occorre pensare a delle misure forti e motivanti, a degli incentivi che diano fiducia alle famiglie e le inducano a rimanere sul territorio. In questo senso va considerata la scelta della mia amministrazione di investire sulla scuola, una ricchezza inestimabile per il territorio montano: essa rappresenta il volano per la diffusione della cultura e delle tradizioni, nonché lo strumento di crescita e di percezione del sentimento di appartenenza e di attaccamento ad un territorio, elementi questi necessari per la formazione e lo sviluppo delle identità personali di ciascun individuo”.
“In poco tempo sono stati costruiti ex novo due plessi sicuri, efficienti e dotati di strumenti all’avanguardia in grado di garantire una didattica al passo con i tempi. Parliamo di quello di Nerito, che ospita i bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, donato dalla Società Ikea Italia Retail e quello di Tottea che accoglie gli alunni che frequentano le classi della scuola secondaria di I grado, donato dalla Regione Emilia Romagna. La scuola di Crognaleto vuole essere un prototipo di un concetto più ampio, che si può denominare “Scuola Appenninica”, ovvero una struttura polifunzionale pensata e dotata di tutto quanto possa essere necessario per accogliere non solo i ragazzi del territorio e garantire loro il diritto all’istruzione, ma anche la popolazione in caso di emergenza”.
Continua: “L’attività politica della mia amministrazione si è rivolta non solo all’edilizia scolastica, ma anche a tutti quei servizi utili per sostenere le famiglie e contribuire alla crescita e alla formazione delle nuove generazioni: il trasporto scolastico gratuito, la concessione di buoni pasto ad un costo irrisorio, l’erogazione di una borsa di studio, la predisposizione del trasporto, sempre gratuito, per le attività sportive, la concessione di un bonus ai nuovi nati nel territorio, l’organizzazione della colonia estiva e di eventi aggreganti comunque finalizzati a rafforzare il legame con il territorio e la cultura dei luoghi di appartenenza. Quanto fatto non è, però, sufficiente a contenere lo spopolamento. Volendo proiettarci al futuro, sulla base delle indicazioni demografiche attuali, tra una decina di anni le Scuole e le case dei territori dell’entroterra saranno delle “scatole vuote”, edifici che, grazie agli interventi di ricostruzione post sisma (sempre che si riesca ad avviare tale ricostruzione), si presenteranno sicuri e all’avanguardia, ma purtroppo disabitati”.
“Ritengo, dunque, necessario un provvedimento normativo urgente, per scongiurare il rischio di abbandono totale. Un provvedimento che preveda misure di supporto alle famiglie che scelgono di vivere e di far crescere i propri figli in questi territori. Auspico interventi di sostegno concreto a beneficio dei Comuni per aiutarli ad integrare e migliorare lo stile di vita e i servizi offerti. Penso ad esempio alla Fibra ottica, per la quale il Comune di Crognaleto, così come tutti i Comuni limitrofi, esige una rapida evoluzione per renderla effettivamente fruibile a tutta la popolazione e dare alla stessa pari opportunità rispetto agli abitanti delle grandi città. Penso ad un “Reddito di Maternità”, ovvero un sostegno, per un tempo determinato e in base a delle percentuali stabilite, per ogni figlio nato da genitori che risiedono e dimorano stabilmente nel territorio, un gesto di solidarietà e vicinanza che vuole essere un invito a credere ancora e di più nella qualità della vita che questo territorio è in grado di offrire; penso ad incentivi e agevolazioni fiscali alle imprese che scelgono di stabilire la propria sede nel nostro Comune, creando così opportunità di lavoro per i giovani”.
Conclude: “Tante sono le misure che si potrebbero attuare per salvaguardare i territori più svantaggiati, ma non bastano le “buone intenzioni” se queste non vengono supportate da attenzioni particolari a tali problematiche che producano normative ad hoc. Questo sarà il mio prossimo lavoro, raccordandomi in sinergia con gli altri sindaci, per far in modo di veicolare al centro e in ogni tavolo istituzionale dove si parlerà di spopolamento, di degrado, di sisma, e quant’altro pensabile, finché non riusciremo ad ottenere la vera svolta per le aree dell’entroterra che diversamente, spiace dirlo, non avranno un grande epilogo come già evidente”.