Lo afferma il segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia, riferendo che “alla riapertura delle fabbriche di queste giornate, molte imprese ci segnalano non solo costi di produzione ormai insostenibili, ma soprattutto la difficolta’ a programmare i prossimi mesi produttivi a fronte della totale incertezza”.
“Ad essere colpite – prosegue il leader sindacale – non sono solo le filiere maggiormente energivore come siderurgia, metallurgia, lavorazione metalli, lavorazioni meccaniche, ma anche i settori utilizzatori quali la produzione di macchine utensili, la componentistica automotive, l’elettrodomestico”. Secondo la Fim Cisl un terzo delle imprese va incontro a seri problemi produttivi nel mese di settembre, nonostante portafogli ordini consistenti, che si potrebbero tradurre in conseguenze occupazionali non positive, con rischio di un aumento nell’uso di ammortizzatori.
E lo scenario rischia di mettere in difficoltà anche le aziende metalmeccaniche della provincia di Teramo.
“Come Fim Cisl Teramo non possiamo non riportare in questo territorio”, sottolinea il segretario Marco l’allarme lanciato dalla Fim Cisl Nazionale sul settembre caldo che aspetta al varco anche la nostra industria metalmeccanica.