Sono i numeri delle attività di controllo che la Guardia di Finanza di Teramo ha effettuato attraverso i 4 reparti territoriali presenti sul territorio provinciale. I cittadini denunciati avevano fornito svariate motivazioni per giustificare la loro presenza al di fuori dell’abitazione. In un caso, tre di essi, oltre ad essere in comune diverso da quello di residenza-dimora e sprovvisti di autocertificazione, a seguito del controllo effettuato con l’ausilio dell’unità cinofila della Compagnia di Giulianova, sono stati trovati in possesso di 5 dosi di cocaina, già preconfezionate per lo spaccio e nascoste in capsule di plastica “dell’ovetto kinder”.
Nell’occasione, oltre alla denuncia per l’art. 650 C.P. sono stati segnalati alla locale Procura per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti previsto dall’art. 73 del D.P.R. 309/90.
Altro soggetto invece, seppur gravato della misura dell’obbligo di dimora in un comune della Val Vibrata è stato fermato che passeggiava per Alba Adriatica. Contestualmente, sono stati eseguiti controlli nei confronti di esercizi commerciali alcuni dei quali segnalati al competente Comune per l’applicazione della sanzione della sospensione dell’attività.
A Martinsicuro, all’interno di un bar sono stati trovati 2 avventori intenti a giocare alle slot machine nonostante il divieto che sospendeva l’attività per le sale giochi ed assimilati.
A Teramo, sono stati individuati due esercizi di ristorazione/pizzeria aperti oltre le ore 18.00 (prima che ne fosse disposta la completa chiusura), con avventori all’interno degli stessi.
A Tortoreto è stata appurata l’apertura di un negozio che non rientrava tra quelli autorizzati dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’11 marzo. Diverse le segnalazioni pervenute al numero telefonico di pubblica utilità “117”, che approfondite hanno consentito di riscontrare delle speculazioni in danno ai cittadini. In una farmacia della provincia è stato riscontrato un eccessivo aumento di prezzo delle mascherine di protezione individuale, medesima contestazione elevata nei confronti di un esercente di distributore di carburanti che aveva adibito un distributore automatico per la vendita proprio di dispositivi con ricarichi sul prezzo di acquisto tra il 500% ed il 900%. I titolari delle attività sono stati segnalati alla magistratura per “manovre speculative sulle merci (art. 501-bis C.P.)”.