“Nessuno fa nulla”, prosegue. “Una parte della popolazione ha paura e c’è la corsa ai supermercati, dove i prodotti stanno finendo, ma l’altra parte ignora completamente il problema e continua a girare, a fare feste come se nulla fosse. I locali e le catene sono tutti pieni, anche se domani dovrebbero chiudere alcune attività”.
In Spagna i casi accertati hanno superato quota quattromila e una delle aree più colpite è proprio Madrid.
Venticinque anni, di Tortoreto, iscritto all’Università di Teramo, il giovane dice di voler tornare a casa: “Non voglio rimanere qui due mesi in questa situazione – afferma – Non si può rimanere bloccati in Erasmus, è l’opposto di ciò che dovrebbe essere. Se devo rimanere chiuso in casa, preferisco farlo nella mia città”.
“Ieri – aggiunge – l’università ci ha scritto per chiederci se volessimo rientrare. Ci hanno dato la possibilità di scegliere, ma a mio avviso dovevano imporlo. In ogni caso non ci hanno detto come fare per rientrare, anche perché c’è il blocco dei voli verso l’Italia”.
“Noi in casa ci siamo dati la regola di non uscire. Ma gli studenti Erasmus ignorano completamente il problema. Solo una parte di noi – conclude Enrico – è impegnata a sensibilizzare per far sì che qui non accada quello che sta succedendo in Italia”.