Il sindaco Gianguido D’Alberto ha fatto un punto social nelle scorse ore per quanto riguarda l’andamento del contagio da coronavirus nella città di Teramo.
“L’evoluzione dei risultati dei tamponi che si stanno effettuando tra il personale sanitario e i pazienti ospedalieri fa registrare anche oggi un incremento del numero dei casi positivi all’interno del Comune di Teramo- ha detto il primo cittadino – Dai dati sintetici trasmessi oggi dalla ASL incrociati con altri casi positivi che erano stati già comunicati nei giorni scorsi, emerge nuovamente un po’ di incertezza sui numeri complessivi; tuttavia, dall’analisi da noi effettuata risulterebbe che al momento siamo arrivati complessivamente nel territorio del Comune di Teramo a 63 casi positivi, di cui 9 ricoverati nei presidi di Atri e Teramo e 54 in isolamento domiciliare. Quanto ai casi positivi in isolamento domiciliare stanno bene e il servizio di prevenzione della ASL, che ringrazio, ha riferito che ha avviato puntualmente la mappatura dei contatti. Sul punto la situazione è quindi monitorata e sotto controllo. Le persone in quarantena obbligatoria o in sorveglianza attiva sono invece ben 121”.
E ancora: “Restano le connesse criticità della situazione dell’ospedale Mazzini, su cui si sta intervenendo, come avevamo chiesto, con una operazione di isolamento e sanificazione dei reparti colpiti, con azioni di tutela dei pazienti e con l’estensione dei tamponi al personale, medici, gli infermieri e tutti i sanitari che continuano a stare sul fronte in questo momento difficile e non possono essere lasciati soli. Vanno protetti e tutelati. Il Mazzini deve essere preservato nella sua vocazione di ospedale multispecialistico di riferimento per tutta la provincia. La situazione di emergenza nell’emergenza ancora persiste. E quindi resta necessaria una programmazione straordinaria emergenziale complessiva dei quattro presidi che non può essere lasciata all’attuale gestione ordinaria sanitaria ma richiede una struttura straordinaria e speciale sanitaria adeguata all’emergenza che stiamo affrontando e che saremo chiamati ancora a fronteggiare per i prossimi giorni. Su questa richiesta, necessaria, non arretriamo di un centimetro e continuiamo a pretendere con forza un cambio netto di passo, per il bene del nostro personale sanitario, nell’interesse esclusivo e assoluto dei nostri cittadini e del loro diritto fondamentale alla salute”.