L’associazione La Stracca di Casoli continua a riunirsi per informare la popolazione sulla costruzione, da parte di una società privata, di un coinceneritore presso la zona industriale di Atri.
Durante l’incontro, durato più di due ore, coordinato da Alessandro Demetrio, sono intervenuti l’avvocato Francesco Paolo Febbo (legale incaricato dall’amministrazione Comunale di Atri) e il suo staff; l’ingegner Tommaso Giambuzzi (tecnico incaricato dall’amministrazione Comunale di Atri) e il dottor Paolo Crosignani in collegamento telematico da Milano (Epidemiologo, direttore dell’unità complessa di epidemiologia ambientale e registro tumori di Milano). Quest’ultimo, in particolare, ha esposto i rischi per la salute connessi all’installazione del co-inceneritore. “Il dottore ha evidenziato che, anche se non si può ancora parlare di effetti oncologici derivanti dall’esposizione, ci sono invece studi scientifici che dimostrano effetti dannosi a livello cardiovascolare e respiratorio”, racconta il direttivo dell’associazione.
Erano presenti, non solo gli abitanti della zona e gli Amministratori del Comune di Atri, Sindaco Piergiorgio Ferretti, gli Assessori e Consiglieri, ma anche esponenti delle Amministrazioni dei Comuni limitrofi: Morro D’Oro, Pineto, Silvi, Roseto degli Abruzzi, le Associazioni a tutela dell’ambiente, Italia Nostra, WWF, Comitato anti discarica Santa Lucia di Atri e Torre San Rocco di Scerne di Pineto.
“Sono stati esposti tutti i rischi connessi all’installazione del coinceneritore che è l’anello intermedio di una catena industriale tossica, che cerca di alimentare il business della lobby dei rifiuti mascherandolo da “soluzione al problema energetico”.
Una scelta che andrebbe contro l’attuazione dell’Economia Circolare e le stesse Direttive europee”, sottolinea l’associazione.
“C’è stato un coro di “NO ALL’IMPIANTO” che ieri sera si è levato dai partecipanti all’assemblea, soprattutto perchè l’’Abruzzo vanta il titolo di “Regione Verde d’Europa”, grazie alla presenza dei suoi tre parchi nazionali (il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco nazionale della Majella e il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga), al Parco regionale naturale del Sirente – Velino, all’Area marina protetta Torre del Cerrano e alle trentotto aree protette. Anche per questo dobbiamo spingere per energie rinnovabili, non per un territorio dove sono presenti inceneritori che inquinano l’ambiente”, conclude l’associazione La Stracca.
Il Movimento 5Stelle della Provincia di Teramo nelle persone dell’Assessore al Bilancio del Comune di Pineto Filippo Da Fiume, della consigliera Silvia Mazzocchetti e del consigliere comunale di Atri Franco Buccione ringrazia l’Ass.ne La Stracca per l’assemblea pubblica tenuta nella serata del 1 marzo contro la costruzione di un co-inceneritore e si dichiara “senza dubbio contrario ad una politica che propina ancora una gestione dei rifiuti dannosa per la salute e per l’ambiente. Gli inceneritori sono la risposta peggiore che si possa dare al problema rifiuti”.
“Al contrario occorre puntare sulla totalità del riciclo e del riuso per arrivare ad una vera economia circolare di prossimità in grado di soddisfare anche gli standard europei. Proprio in contrada Stracca della zona industriale di Casoli di Atri un’azienda lombarda già produttrice di laminati ha avanzato alla Regione Abruzzo la richiesta di autorizzazione per la realizzazione di un non meglio precisato impianto di co-incenerimento proprio a ridosso di tante abitazioni e terreni agricoli dai quali derivano buona parte dei pregiati prodotti del nostro territorio e nel bel mezzo di un’area industriale dove migliaia di lavoratori si recano quotidianamente. L’epidemiologo che ha seguito l’evento ha precisato che anche se non si può ancora parlare di effetti oncologici come diretta conseguenza degli inceneritori, certamente gli studi mostrano i numerosi effetti collaterali e dannosi a livello cardio-vascolare e respiratorio”.
“Durante l’assemblea i legali incaricati dal Comune di Atri hanno esortato gli enti e le associazioni a presentare dettagliate osservazioni che possano scoraggiare l’ente competente ad autorizzare tale operazione che ha tutti i connotati per essere definita un’operazione di business malato e perdente”, ragguaglia il M5s.
“Dal nostro canto il M5S locale si adopererà affinché la minaccia di un inceneritore nei nostri comuni e a discapito della salute dei nostri abitanti sia debellata”.