Il tutto in attesa del giudizio di merito, la cui udienza è fissata per il prossimo mese di novembre. E’ questo l’esito dell’impugnativa al Tar presentata dall’azienda di Colonnella, che si era vista sospendere lo scorso 27 maggio (dal servizio rifiuti della Regione) l’attività per via di una serie di problematiche legate alle emissioni in atmosfera. L’azienda aveva ottenuto, circa un mese fa, una prima sospensiva, ora però con la costituzione di Regione, Arta e Comune di Colonnella, il ricorso è stato discusso, per la sospensiva, in sede collegiale.
La novità è la nomina da parte del tribunale amministrativo aquilano di un esperto (il prof. Giuseppe Sappa, ordinario di geologia applicata e idrogeologia all’Università La Sapienza), che nel giro di 30 giorni dovrà rimettere una relazione al Tar. Che poi sarà il vademecum utile, in sede di giudizio di merito, per definire il contenzioso. Nel frattempo, il provvedimento regionale di diffida e di sospensione dell’attività viene congelato in attesa dell’esito del ricorso.
Cosa dovrà accertare l’esperto. Nel dispositivo licenziato dal giudice amministrativo Umberto Realfonzo, vengono con puntualità fissati una serie di interrogativi ai quali il verificatore dovrà fornire delle risposte. In pratica, dovrà essere accertato che le prescrizioni contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale siano rispettate dalla Stam, azienda di compostaggio che produce fertilizzanti organici. Se, per ciascun punto di emissione, il dimensionamento, l’idoneità e l’efficienza dei presidi depurativi, possano essere ritenuti adeguati strutturalmente anche al fine del corretto monitoraggio dei parametri dei sistemi di abbattimento.
Per quanto concerne le emissioni in atmosfera di ammoniaca, la stessa verifica dovrà stabilire se sono nella norma, oppure se gli sforamenti accertati dall’Arta (e poi alla base del provvedimento regionale), siano la costante, oppure dovuto a situazioni episodiche. E poi verificare se l’impianto di Colonnella sia tarato per certi tipi di attività e che gli adeguamenti che l’azienda ha dichiarato di fare possano essere sufficienti per abbattere il problema degli odori. Il Tar ha anche stabilito la tempistica delle operazioni. Dall’acquisizione di pareri e autorizzazioni e una verifica in contraddittorio, da effettuarsi entro un mese. Poi dopo le memorie difensive, tutto il carteggio sarà rimesso al tribunale amministrativo.