In una nota molto circostanziata la curatela della storica azienda di Vallecupa (il dottore commercialista Pierluigi Antenucci e l’avvocato Maurizio valentini) fanno il punto della situazione e rassicurano i lavoratori sui futuri ammortizzatori sociali. Il tutto parte da un assunto: sindacati e assessore regionale al lavoro sono conoscenza su una serie di aspetti che i due professionisti vergano sulla nota inviata agli organi di informazione.
“Nel periodo relativo all’immediato post-fallimento”, scrivono i due curatori, ” la curatela è stata impegnata con le operazione prodromiche alla redazione della relazione ex art. 33 e alla ricostruzione del patrimonio oltre che all’identificazione dell’attivo da acquisire e gli stessi hanno dunque ritenuto di non partecipare agli incontri in quanto la fase procedurale era ed è ancora particolarmente delicata, oltre che ricostruttiva in merito alla situazione contabile, economica e patrimoniale.
Le richieste dei sindacati sono tra l’altro relative a questioni premature che, al momento, i curatori non ritengono opportuno rendere pubbliche, quali la presenza o meno di eventuali soggetti interessati all’acquisto e/o gestione dell’azienda, il presunto ricorso dell’ex amministratore, mai notificato al fallimento, il futuro lavorativo degli operai assunti dalla fallita, le intenzioni programmatiche della curatela nei confronti di tali problematiche e altro.
Regione e Sindacati sono stati sempre rassicurati dai curatori in merito alle sorti, nell’immediato, della forza lavoro che percepirà quanto spetta di diritto in merito agli ammortizzatori sociali”.
Cassa integrazione. “La curatela ha tempestivamente preannunciato ai sindacati e alla Regione che sarebbe stata richiesta la Cassa Integrazione Covid fino a marzo, come poi è puntualmente stato fatto; ha assicurato agli stessi sindacati che sarebbe stata nuovamente richiesta per l’ulteriore periodo fino a giugno, ovviamente solo a seguito dell’ufficializzazione della proroga della stessa da parte del Governo, avvenuta tra l’altro solo da alcune ore.
E’ stato inoltre comunicato ai sindacati che, solo successivamente al termine della Cassa Integrazione Covid o in prossimità di detto termine, giungerà il momento dell’incontro con le forze politiche, con la finalità di ottenere un ulteriore intervento nell’ambito degli ammortizzatori sociali e il prolungamento della fruizione di tali benefici per i lavoratori.
Ovviamente, se nel frattempo dovesse concretizzarsi una proposta seria e adeguata da parte di qualche soggetto giuridico che fosse interessato all’acquisizione o all’affitto dell’azienda e che garantisca il mantenimento dei lavoratori attualmente in forza, e sempre che si riesca a mettere d’accordo le altre curatele del gruppo ATR in merito alla destinazione di immobili e macchinari della fallita, saranno intraprese le iniziative ritenute opportune in relazione a tale modalità di liquidazione degli attivi della procedura.
Non da ultimo, si desidera sottolineare che l’attività della curatela è per legge indirizzata alla individuazione, all’acquisizione ed alla liquidazione del patrimonio aziendale con lo scopo di ripartire il ricavato ai creditori e non all’intrattenimento di relazioni di ordine politico e/o sindacale”.
La nota si chiude con il ribadire che l’indirizzo del tribunale di Teramo, nello specifico il giudice fallimentare Giovanni Cirillo e della curatela è quello di ” fare il necessario per garantire ai lavoratori quanto per legge possibile in merito alla percezione degli ammortizzatori sociali previsti”.