La situazione è di assoluto degrado e a lamentarsi è soprattutto chi abita nelle vicinanze. C’è chi è andato oltre, provvedendo al taglio delle erbacce nelle zone confinanti. Ma è sempre un rischio che corre a proprie spese. Perché, pur essendo l’area in uno stato di assoluto abbandono, resta sempre una proprietà privata che non può essere valicata senza alcuna autorizzazione.
Il problema è stato portato nuovamente all’attenzione del Comune per trovare una soluzione. La villa cade ormai a pezzi e rappresenta un vero e proprio pericolo. Sino all’estate scorsa era rifugio di tossici ed extracomunitari. I proprietari delle aree confinanti denunciano anche la presenza di ratti e serpenti che con i primi caldi si notano girare a ridosso dei vecchi fabbricati.
Un anno fa l’amministrazione riuscì a rintracciare uno degli eredi di Villa Ranalli che però, a quanto pare, non ne vuole sapere di assicurare interventi di manutenzione costanti nel tempo, cioè quanto meno la pulizia delle aree esterne. Ci fu un’azione coatta da parte del Comune che con mezzo adeguato, dopo aver tagliato il lucchetto del vecchio cancello d’ingresso, eseguì la pulizia dell’area con spese a carico degli eredi.
Ma difficilmente l’Ente verrà mai rimborsato. Con l’arrivo della bella stagione il problema si ripropone. Ma gli interventi di manutenzione dovrebbero riguardare anche i marciapiedi ai lati della Statale visto che anche qui la vegetazione si è impossessata delle zone riservate ai pedoni.