“Nell’ultimo consiglio comunale, è stata votata una iniziativa di carattere simbolico, che vuole però smuovere le coscienze e dare impulso a chi ha la competenza di legiferare in tal senso”, si legge in una nota.
“In questi anni ci sono stati vari tentativi di riformare la legge non andati a buon fine. Il 3 marzo scorso è stato presentato in Commissione Affari Costituzionali un altro testo di riforma per l’acquisizione della cittadinanza italiana per minori stranieri residenti.
Il diritto alla cittadinanza è un atto dovuto per quanti nascono, crescono, studiano e si sentono italiani. La convenzione dell’ONU rimarca tutta una serie di diritti che l’Italia deve ancora recepire appieno per i bambini e gli adolescenti. Attualmente un bambino nato in Italia da genitori residenti e non cittadini deve attendere 18 anni per vedere riconosciuto questo diritto e poi ha 12 mesi di tempo per confermare la sua volontà ad avere la cittadinanza. Fino ai 18 anni ha molte limitazioni, oltre all’umiliazione di non essere italiano a tutti gli effetti, ma di risultare uno straniero per la legge. Il nostro è un piccolo gesto, che però può contribuire a cambiare le cose”.
“Oltre un milione sono i bambini e gli adolescenti cresciuti nel nostro paese, non riconosciuti e penalizzati dalla norma in vigore sulla cittadinanza (la 91 del 1992), una normativa che ormai ha trent’anni e che si basa sul principio dello ius sanguinis, una legge discriminatoria che va eliminata il prima possibile”.