“Occorre precisare, infatti, che in virtù di un accordo decentrato redatto in data 19/11/2019, il sindacato stabiliva con la direzione della ASL condizioni di maggior favore rispetto al CCNL allora vigente, il quale rendeva più difficoltoso l’ottenimento dell’indennità di due e tre turni, intese come salario accessorio, ovvero le voci che unitamente allo stipendio base, se pur inferiori rispetto a diversi paesi in Europa, rendono dignitoso lo stipendio dei sanitari”.
E ancora: “Tale accordo prevedeva, inoltre, la retroattività dello stesso sino a gennaio del 2019, ma, contrariamente a quanto stabilito, la ASL iniziava ad applicarlo solo da gennaio 2020. Pertanto, rimaste inascoltate le richieste a vario titolo, la CGIL ha deciso di tutelare i lavoratori, tutti, nelle sedi opportune, garantendo la tutela di un accordo sindacale nonché il recupero delle somme non erogate ai dipendenti. La scrivente, infine, tiene ad evidenziare la propria disponibilità al confronto con la ASL, non precludendo alla stessa eventuali tentativi di conciliazione al fine di sanare tale incresciosa situazione”.