Dopo il sindaco di Giulianova, anche il primo cittadino di Valle Castellana si schiera contro l’Ersi sulla questione Aca.
“I problemi dell’ACA spa, ente acquedottistico di Pescara, non possono ricadere sul nostro territorio e dover essere risolti, dalla sera alla mattina, dalla governance della Ruzzo Reti SpA già impegnata, in questi ultimi anni, a metter mano ai guai ereditati dalle precedenti gestioni”. Ne è convinto il sindaco di Valle Castellana, Camillo D’Angelo, che sin dal suo insediamento si è impegnato, attraverso una fitta e proficua interlocuzione con i vertici dell’azienda teramana, affinché venissero affrontate, e risolte, le annose problematiche di approvvigionamento idrico che interessavano, specie in passato, il comprensorio della Laga nel periodo estivo.
“In qualità di primo cittadino di un comune montano che è socio della Ruzzo Reti SpA ho letto con stupore e fastidio la nota con la quale l’ERSI, ente regionale per il servizio idrico, ha fatto presente, in maniera ingiusta e perentoria, al Ruzzo di doversi fare carico del fabbisogno idrico a cui non riesce a dare risposta l’ACA – prosegue D’Angelo – Non vorrei infatti che, come spesso accade, a rimetterci in questo strano “domino”, tra rimpalli di responsabilità, siano proprio le aree interne. Per essere ancora più chiaro non vorrei che, per dover soccorrere le mancanze dell’ente acquedottistico pescarese, il nostro sia costretto a tagliare il servizio ai comuni delle zone montane, perché non in grado di soddisfare i bisogni di una utenza cresciuta in maniera anomala…e all’ultimo momento”.
“Se così fosse sono pronto a dare battaglia per il bene della mia collettività e del mio territorio”, conferma Camillo D’Angelo, che proprio qualche giorno addietro aveva sottolineato come, grazie all’attenzione e agli investimenti della governance del Ruzzo, questa estate, dopo oltre venti anni, non si erano registrati disservizi nell’approvvigionamento idrico di Valle Castellana e delle sue frazioni. “Si pensi prima ai bisogni del comuni teramani soci e poi, solo se possibile, si ragioni se dare una mano all’ACA”.