Inizia a delinearsi, in maniera più nitida, la vicenda accaduta ieri sera a Campli, nella frazione di Campiglio, dove una giovane donna di 33 anni è stata trovata in un lago di sangue nella sua camera da letto. Le indagini delegate alla squadra mobile di Teramo (sotto la direzione del pm Laura Colica) hanno consentito, al momento, di circoscrivere meglio i dettagli dell’episodio.
Con il passare delle ore, infatti, hanno perso quota le possibili le altre piste (un tentato omicidio o un gesto volontario), a vantaggio invece di una tragica fatalità.
Ossia che dall’arma da fuoco sia partito un colpo che l’ha raggiunta in testa, mentre puliva la pistola. In casa non sono stati rinvenuti segni di effrazione, infatti. In ogni caso saranno le verifiche tecniche e le successive indagini a far luce sulla vicenda. La donna è ricoverata in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione del Mazzini di Teramo e nella notte è stata sottoposta da un intervento chirurgico.
L’indagine. Durante le indagini è emerso che alla donna era stato rilasciato il porto d’armi ad uso sportivo l scorso agosto e solo negli ultimi giorni (29 ottobre) aveva acquistato in un’armeria una pistola semi-automatica e 200 cartucce calibro 22: il tutto regolarmente denunciato ai carabinieri il giorno successivo.
La procura ha disposto una serie di accertamenti tecnici attraverso la polizia scientifica compreso gli accertamenti dello Stub. Alla presenza del sostituto procuratore, successivamente, è stato effettuato un accurato sopralluogo nell’abitazione occupata dalla donna: è stata rivenuta l’arma da poco acquistata dalla donna e il bossolo esploso, poco distante. Tutti elementi che lasciano ritenere che possa essersi trattato di un episodio accidentale.