Hanno, infatti, votato a favore sia la maggioranza che il PD e il M5S. Il documento è stato predisposto dai capigruppo e firmato da tutti i consiglieri, a esclusione di Paolo Basilico. Per dare esecuzione alle misure di contenimento del contagio da Covid-19, la seduta si è svolta a porte chiuse con la sola presenza dei consiglieri comunali, del Segretario Comunale e dell’incaricato della ripresa video. Al consiglio comunale l’Assessora regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, invitata a partecipare, ha delegato il consigliere Emiliano Di Matteo, il quale – come ha ribadito il Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti, – è stato al fianco dell’Amministrazione Comunale di Atri e della direzione del presidio in tutto il periodo più difficile della pandemia e lo sarà in futuro fino ad avvenuta trasformazione.
In particolare la risoluzione prevede la realizzazione di una separazione del percorso assistenziale dei pazienti con sintomi respiratori rispetto a quello di pazienti senza tali sintomi. A fronte del basso afflusso di pazienti con patologie respiratorie le due funzioni potrebbero essere riorganizzate e riallocate: nello specifico il cosiddetto ‘vecchio ospedale’ sarebbe dedicato all’assistenza dei pazienti confermati o sospetti Covid-19; mentre nel nuovo padiglione sarebbero riorganizzati tutti i reparti che esistevano prima del Covid. L’ospedale “San Liberatore” sarà diviso cosi in due parti per garantire la massima sicurezza a tutti i pazienti e agli operatori fino alla fine dell’emergenza sanitaria.
Il piano, una volta messo in campo, disporrebbe un insieme di riaggregazioni e accorpamenti di sezioni di degenza, per contenere e limitare la presenza del personale in servizio e connotare, comunque, la parte dell’ospedale “Covid free” attraverso processi di aggregazione di strutture e attività operative per intensità di cure, il tutto nella duplice prospettiva di poter ridistribuire al bisogno risorse di personale verso attività assistenziali di prima linea nel contrasto all’infezione da Sars-Cov2 e di contenere allo strettamente necessario gli spostamenti delle persone quando non dedicate a servizi assistenziali o a prestazioni indifferibili. Nella fase di transizione saranno garantite tutte le attività ambulatoriali previste dalle disposizioni vigenti e saranno aumentate progressivamente con il diminuire dell’emergenza Covid-19. La risoluzione prevede, inoltre, che il contributo a fronteggiare l’emergenza Covid-19 assicurato dall’Ospedale San Liberatore e dai suoi operatori sanitari, venga riconosciuto da tutte le forze politiche dalla Sanità Regionale e dalla ASL di Teramo, attraverso il ripristino dei reparti e servizi già esistenti avallandone il potenziamento e l’efficientamento in termini di uomini e mezzi e che lo stanziamento dei finanziamenti Statali per la Sanità pubblica veda come destinatario anche l’Ospedale di Atri.
“Il progetto per la riconversione del San Liberatore c’è – ha detto il consigliere Di Matteo nel corso del consiglio comunale – è molto dettagliato e potremmo avviarla in proporzione alle minori necessità legate al Covid-19. E’ questa la strada da seguire per garantire il ritorno a ciò che l’ospedale era prima dell’emergenza e con ulteriori potenziamenti che potremmo fare. Saremo impegnati in prima linea per difendere questo nosocomio, facciamo tesoro di questa esperienza e ricorderemo a tutti che se non avessimo avuto gli ospedali periferici questa emergenza sarebbe stata ingestibile e saremmo andati al collasso”.
“Visto il grande interessamento del Consigliere Emiliano Di Matteo e la vicinanza del Presidente Marco Marsilio e dell’Assessora Nicoletta Verì oltre che del Direttore generale facente funzioni della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia – ha dichiarato il Sindaco Ferretti – non ho motivo di dubitare sull’attuazione delle proposte avanzate da questo consiglio. Inoltre ringrazio Marino Iommarini, direttore sanitario del presidio di Atri, la dottoressa Maria Mattucci, i dottori Gaetano Pallini e Rossano Di Quirico e il personale sanitario del San Liberatore per il prezioso e infaticabile lavoro svolto in termini di cura dei malati e di pianificazione per la conversione a Covid-19 del nosocomio e per la sua riconversione. Il nostro ospedale è prezioso per noi, per la costa e per l’entroterra. Siamo stati felici di fare la nostra parte in questa emergenza e i nostri sforzi non potranno essere dimenticati. Desidero ringraziare inoltre, il consigliere Di Matteo della cui vicinanza sono stato testimone in ripetute occasioni. Una collaborazione iniziata con le problematiche sulla discarica e proseguita in questo periodo difficile durante il quale si è prodigato molto per il nostro ospedale diventando per noi un punto di riferimento nella gestione delle problematiche connesse al presidio ospedaliero e non solo”.