Restano costanti le sollecitazioni da parte dei sindacati (Fim Cisl e Fiom Cgil) sulla vicenda, surreale, dei 200 dipendenti dell’ATR di Colonnella e dei 50 della Veco di Martinsicuro, senza stipendi e sussidi di nessun genere da oramai 4 mesi.
“Dover vivere da gennaio senza soldi”, scrivono Mirco D’Ignazio e Marco Boccanera, ” non certo per colpa propria, come sta accadendo alle 200 famiglie di lavoratrici e lavoratori dell’ATR di Colonnella e della VECO di Martinsicuro, è difficilissimo. Queste famiglie, però, non hanno diritto a chiedere il bonus di 1.000 euro della Regione Abruzzo perché, almeno sulla carta, c’è un rapporto di lavoro in corso: che poi questo rapporto di lavoro non dia nessun reddito, pare non essere un problema per la Giunta Marsilio.
La Regione Abruzzo ha destinato, infatti, 1.000 euro ai nuclei familiari in difficoltà. Ma sarebbe il caso che tutte le difficoltà reali venissero affrontate”.
E da qui la richiesta di estendere il bonus famiglia, il cui bando è stato licenziato la scorsa notte, anche ai lavoratori delle aziende della Val Vibrata.
Si esca dai proclami e si affrontino, davvero, le difficoltà di chi vive -o vorrebbe poter vivere- di lavoro: non sarebbe la soluzione definitiva ai problemi ma rappresenterebbe, almeno, una boccata di ossigeno di cui c’è assoluto bisogno.
Le elemosine a pioggia servono solo per gli slogan, ma poi fanno “parti uguali tra disuguali”.