E’ destinata, forse, a produrre anche una rapida modifica del regolamento di polizia morturia (probabilmente vestusto, vista l’implicazione generata), la vicenda della signora Maria, morta a 87 anni, alla quale è stata negata la sepoltura nella cappella della famiglia Caponi, dove da qualche mese riposava Dante, il compagno con il quale la donna aveva condiviso un lungo percorso di vita (circa 30anni). Il caso, nato alla fine del 2019, era stato reso pubblico da uno dei figli di Dante, Daniele Caponi (in passato consigliere comunale), che sulla propria pagina Facebookavwva manifestato il proprio disappunto. Se da un lato anche il sindaco Antonietta Casciotti ha espresso, pubblicamente, il suo sostegno alla richiesta della famiglia Caponi, manifestando la necessità di risolvere il problema, la questione resta.
Il compagno della donna, Dante Caponi, scomparso lo scorso 1 aprile, aveva espresso una chiara volontà ai familiari: avere accanto a sé, nella tomba di famiglia, l’amata compagna. Questo desiderio, però, al momento non si è realizzato, per via di un regolamento che appare anacronistico, pur essendo i due conviventi di lungo corso e facenti parte dello stesso stato di famiglia, pur non essendo sposati.
La donna, al momento, è stata tumultata in maniera provvisoria al cimitero di Tortoreto, ma la questione non è ancora finita. Daniele Caponi, visto il clamore nato attorno alla vicenda, è stato invitato a raccontare la sua storia in tv, a Rai Uno, nel corso della trasmissione di Marco Liorni, Italia Si. E il regolamento di polizia mortuaria, modificato in una parte poco più di un anno fa, nei mesi scorsi era finito al centro di polemiche. Con un ricorso al Tar, ancora pendente per la realizzazione di una cappella.