La comunicazione dell’avvio del procedimento di revoca, per decorrenza dei termini di utilizzo, è arrivata nei giorni scorsi in Comune. Tradotto in soldoni: il sostanzioso finanziamento non arriverà nelle casse comunali e meno che, attraverso un’attività istituzionale la cosa possa essere impedita. Operazione non semplice, anche se un tentativo sarà fatto.
La ragione alla base di questo scenario ruota tutt’attorno al contenzioso amministrativo nato attorno alla gara d’appalto per la demolizione e ricostruzione dell’ala inagibile. Ebbene, il Comune ha “perso” 17 mesi per riannodare i fili di una gara d’appalto sofferta e di riflesso tutti i passi successivi si sono allungati. Compresi i tempi fissati da Miur che sono scaduti, nonostante le due proroghe ottenute.
Ma il problema è molto più articolato di quello che fredde scadenze possano rappresentare. L’avvio dei lavori di demolizione e ricostruzione della scuola può prendere avvio solo quando è completato l’altro edificio per esigenze di continuità didattica.
Tutto questo non si è concretizzato nei termini e il finanziamento ottenuto dal precedente esecutivo è destinato a rimanere inutilizzato, almeno allo stato attuale. Ovviamente, qualora le cose non mutassero, il Comune attingerà al mutuo che era stato contratto all’epoca.
L’INTERVISTA ALL’ASSESSORE NICOLINO COLONNELLI