L’atto che sancisce, nella sostanza l’acquisizione dell’immobile in via del Concordato, è stato trasmesso oggi al Comune di Alba Adriatica dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati a confiscati alla criminalità organizzata.
Il decreto di assegnazione segue la volontà, manifestata dall’amministrazione comunale di Alba Adriatica, di acquisire l’immobile per fini istituzionali e sociali.
“Esprimiamo soddisfazione perché un bene immobile confiscato alla criminalità organizzata viene trasferito al patrimonio indisponibile del Comune”, commenta il sindaco Antonietta Casciotti, “per essere utilizzato per delle finalità sociali che saranno individuate dall’ufficio competente invitato a predisporre idonea progettazione di servizi utili alla collettività”.
L’appartamento di via del Concordato, del valore commerciale di 100mila euro, faceva parte del patrimonio (mobiliare e immobilaire) gestito da una nota famiglia rom della zona che nel corso di una specifica indagine, partita nel 2013, era stato dapprima sequestrato e poi confiscato (valore 1 milione di euro). Nel frattempo, si sono consumati tutti i percorsi giudiziari previsti, con la Cassazione che un paio di anni fa ha confermato la confisca del d tutti i beni in questione, secondo l’indagine accumulati in maniera illecita. Tra i cespiti, anche l’appartamento di via del Concordato che ora diventa di proprietà comunale.
“I beni confiscati riutilizzati per finalità sociali rappresentano “Palestre di vita”, così li aveva definiti Papa Francesco, il 21 settembre 2017 (giorno dell’anniversario del giudice Rosario Livatino, vittima di mafia) nell’incontro con i membri della Commissione parlamentare antimafia. ….. e poi aveva aggiunto “lottare contro le mafie significa anche bonificare, trasformare, costruire”, il commento del sindaco.