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Roseto, approvato il PAN ma è guerra tra ginobliani e Pd. Spaccata anche l’opposizione NOSTRI SERVIZI


Il PAN, il Piano di Assetto Naturalistico della Riserva Naturale Borsacchio, spacca la maggioranza al Comune di Roseto, ma divide anche le forze di opposizione.

Un Consiglio Comunale di fuoco quello chiamato a discutere lo strumento tecnico che disciplinerà d’ora in avanti l’area protetta. Dito puntato contro il Pd che aveva presentato 3 emendamenti che prevedevano in buona sostanza lo sviluppo complessivamente di 270mila metri quadri di nuova superficie.

Parlare di colata di cemento appare eccessivo, gli interventi comunque erano consentiti, soprattutto laddove la proprietà raggiungesse i 3 ettari di superficie. Per il vice sindaco Simone Tacchetti, gli emendamenti erano chiari.

Gli emendamenti del Pd sono stati tutti bocciati. Hanno votato contro i ginobliani Teresa Ginoble, Marco Angelini, Saverio Marini, Massimo Felicioni. A cui si sono aggiunti i consiglieri di opposizione Rosaria Ciancaione e Alessandro Recchiuti. Si sono astenuti Angelo Marcone, Mario Nugnes ed Enio Pavone. Felicioni parla chiaramente di crisi della maggioranza.

Quando è stato il momento di mettere ai voti la discussione sul PAN, il consigliere d’opposizione Recchiuti era uscito dall’aula assieme ai ginobliani spiegando le ragioni del suo gesto.

Le ragioni le ha spiegate anche Nugnes sul perché assieme a Pavone e a Marcone, abbia garantito il numero legale per aprire il dibattito sul PAN che è stato poi approvato con il voto di tutti, dopo la bocciatura degli emendamenti, tranne della Ciancaione.

Prima e durante il Consiglio Comunale di Roseto chiamato ad approvare il Piano di Assetto Naturalistico della Riserva Borsacchio, nella piazza del municipio manifestazione di protesta organizzata dalla Guide del Borsacchio con la partecipazione di molte sigle ambientaliste.

Un’iniziativa pacifica, che ha richiesto comunque una presenza nutrita delle forze dell’ordine. Sono state illustrate tutte le ragioni affinché il PAN non prevedesse interventi edificatori che potessero in qualche modo compromettere la riserva stessa, come ha spiegato Marco Borgatti.