Il collezionista, dopo il sequestro di quelle opere (ed il successivo dissequestro) ha dovuto lottare per dimostrare che quelle tele erano originali, create dall’estro del maestro Michetti, attribuibili in tutto e per tutto al suo pennello e che anche la firma era la sua a certificarne l autenticita’. Ottaviani, per il tramite del suo legale, Bruno Massucci, ha dovuto contrastare critici d’arte ed esperti smontando il castello accusatorio secondo cui venivano spacciati come veri quei quadri palesemente falsi. Ebbene, il giudice onorario monocratico del tribunale di Teramo, Massimo Biscardi, ha messo al momento la parola fine sollevando Ottaviani da tutte le accuse, con la formula assolutoria per cui il fatto non sussiste. Bisognera’ attendere le motivazioni della sentenza per comprendere cosa abbia convinto Biscardi in senso favorevole all’imputato. Ottaviani era finito a processo per detenzione a fini di commercio di opere contraffatte falsamente attribuite a Michetti. Per questo, il pm aveva chiesto per l’imputato la condanna a 3 mesi di reclusione ed il sequestro ai fini della confisca delle opere d’arte. Ottaviani venne prosciolto per fatti simili (nel 2006 vennero sequestrati e dissequestrati dalla finanza di Sulmona e di Roma opere di Michetti della sua collezione) nel 2009.